Sto guardando la quinta tappa del Tour de France, che si corre attraversando la Piccardia, il terreno della grande battaglia della Somme.
Una delle cose bellissime di queste stagionali trasmissioni, è non solo lo spettacolo sportivo, ma anche l'opportunità di visitare dall'alto degli elicotteri castelli, parchi, monumenti, cattedrali e ogni altra attrazione turistica che la zona sorvolata offre.
La Battaille de la Somme, contemporanea di quella di Verdun causò un'ecatombe di caduti e di feriti, se non ricordo male poco meno di due milioni, morti anche asfissiati dai gas.
L'elicottero si è soffermato su Memorial Franco Sud Africano, Franco Britannico, e altri, sul buco enorme di una granata, mantenuto tale e quale e diventato monumento, e su altri cippi in ricordo di quell'insensato massacro.
Questa tremenda esperienza non fu sufficiente ad evitare che nel '39 la Germania nazista si facesse autrice responsabile di altri ancor più imponenti massacri, contando che oltre ai morti in guerra, si unirono milioni di morti civili nei bombardamenti e nei campi di concentramento tedeschi.
Per assicurare il futuro europeo contro l'immane disgrazia della guerra, Adenauer, De Gasperi, Spinelli, Spaak, Monnet, Schuman, Churchill e altri concepirono il progetto dell'Unione europea ed iniziarono a realizzarlo.
Eliminare una volta per tutte il pericolo di una nuova guerra fu la scelta politica fondamentale, i vantaggi economici, vennero dopo.
Ora pare che questa polizza sia stata dimenticata in fondo al cassetto delle buone intenzioni, perché con gli attriti che stanno crescendo, con l'astio crescente delle piazze, le bandiere bruciate, io vedo il pericolo che il passato possa tornare e lo vedo nella ottusa intransigenza di una parte dell'establishment tedesco, a partire dal super ministro delle Finanze, al Capo della Bundesbank, ai falchi perenni della CDU Bavarese residenti in quella stessa zona che fu culla del nazismo.