Titolo: Camicine lavanda alla luce della luna Ven 31 Lug - 2:36
In una delle quelle notti d'estate, in cui la televisione in vacanza dà il meglio di sè, trasmettendo film di magazzino, ricordo quello che considero un piccolo gioiello, Mojave moon, con Angelina Jolie, Danny Aiello e Anne Archer - solo i nomi bastano, per chi ama il cinema, per garantire qualità. La trama è impalpabile come aria, e tutto sommato potremmo accostarla al Sogno di una notte di mezz'estate che stiamo trattando in un altro angolo del forum: una storia che acquista senso e profondità grazie alla scelta molto ben ispirata degli attori. Un uomo maturo, un operaio pranza con un amico, e per caso si trova ad agganciare una bellissima Ellie, della quale non può fare a meno di avvertire il fascino morbido ma brutale della giovinezza, dell'energia primitiva e spontanea, totalmente innocente della ragazza. Questa lo porta, dopo un intermezzo sessuale, a conoscere sua madre, una donna ancora molto bella, malinconica e sorridente, che vive in una casa prefabbricata, persa nel deserto di Mojave, dominato da una luna immensa e luminosa. I personaggi si conoscono, si parlano, si guardano, in un'atmosfera dolcemente surreale, perdendo pudori che già sono sottili come un velo, e aspettano soltanto di essere scostati per guardarsi l'uno dentro il cuore dell'altro. Sotto una luna immensa, che torna a mostrarsi a ogni inquadratura, di scene sempre notturne, dopo le prime d'apertura nel ristorante, come se la notte segnasse l'appartenenza a una diversa dimensione. L'erotismo è lieve, nonostante la bellezza esplosiva di Angelina giovanissima, ed è fatto in misura uguale di nudità e di tessuti chiari che aleggiano intorno al corpo della ragazza, tunichette e camicine senza data, su un corpo senza tempo: una bellezza luminosa e vellutata, che fa chiaroscuro con i colori più scabri e densi dell'uomo e la donna maturi, che la luce della luna riescono a riflettere solo negli occhi.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Ven 31 Lug - 7:48
(dai 3:49 min di scena proposti alla "platea")
"Angelina" è bella, intrigante, autonoma, sicura di sé e, forse, consapevole che ... il mondo è delle donne (questo condizionerebbe la sua indipendenza, nonché la sua "innocenza"). Proverò a vederlo tutto. Certi film, comunque, sono fatti con un misurino e con intrecci di casualità troppo ricercati (se ben armonizzati realizzano un'opera d'arte). Anche molte ricostruzioni sulla vita dell’uomo preistorico (Cro-Magnon, fine Neanderthal) mi sembrano poco attendibili per la loro artificiosità molto distante dalla "naturale".
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Ven 31 Lug - 9:33
Sì, certo Iaf, il trailer non basta per avere un'idea vera di un film. Questo è ottimo pe avee un'idea di Angelina - era l'unico disponibile abbastanza breve, e riguarda la parte iniziale della storia, eslusivamente diurna. Ti sembra fatto con un misurino, troppo ricercato? Lontano dalla naturalezza? Forse sì, ma è l'assunto della storia: vivere in mezzo a un deserto è già in sé un fatto poco usuale, no?
Il trailer, poi, mostra una sequenza sulla quale possiamo fondare un'intera discussione, proprio per la sua "ordinaria eccezionalità", accuratamente artificiosa ma di un realismo assoluto: una femmina che è un archetipo di bellezza sfacciata, che ntrando riempie di sé un locale che è un archetipo di ordinarietà, e attira la totale attenzione di tre uomini che rappresentano i tre quinti di una gamma di possibilità: il brutto, il buffo e il semplice "normale". La femmina sceglie e chiama, sta poi all'uomo scelto farla diventare il personaggio "donna". Non c'è mai nulla di realistico in un film in un'opera di fantasia, e nemmeno nell'eventuale racconto pedissequo di un fatto: se non altro perché i tempi sono diversi, compressi in un minuto sintetizzano in modo artificioso ciò che avviene normalmente in un'ora, una settimana, in un anno. Ogni racconto, qualunque racconto è sempre una grande menzogna, un castello di carte che per tenersi in piedi ha bisogno della complicità di chi guarda o legge la storia.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Ven 31 Lug - 9:55
Rom, questa è solo una scena. I "misurini" si vedono nelle casualità (a volte forzate) che il regista fa intrecciare. Comunque mi hai incuriosito e cercherò di vederlo tutto il film.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Ven 31 Lug - 15:54
Sì, naturalmente, quando le cose avvengono nella realtà, solo raramente fanno salti logici che sorprendono, o si impongo all'attenzione coincidenza talmente strane da sembrare impossibili: per fare un esempio scemo, un figlio ha una possibilità su 365 di nascere nello stesso giorno della mamma, o della morte del nonno, o di una qualunque ricorrenza nota nella storia del mondo o della famiglia. Ma succede: 1/365 in fondo è una probabilità discreta. Magari ce l'avessimo quando giochiamo all'Enalotto. Ma se un regista mette nel suo film una cosa del geere, e magari è importante ai fini della trama, diciamo che è una forzatura, una comoda artificiosità. Però vedi la cosa al contrario (questo direi io, se fossi il regista): io racconto "quella" soria proprio perché è così, proprio per la sua stranezza che la rende particolare - poco importa che la storia sia vera, cioè realmente accaduta, o totalmente inventata, se è verosimile, cioè se le "forzature" sono strane e improbabili ma non assurde o impossibili. IN realtà, come vedi, le tue perplessità finiscono per legate tre argomenti che negli ultimi tempi sono comparsi sul forum separati: il forum e la fiaba, sogno di una notte di mezz'estate, realtà e finzione nel racconto, che possiamo anche riunire sotto l'immenso cappello del quale si tratta fin dalle origini della letteratura, o prima a ancora quando i racconti erano solo narrazioni.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Dom 2 Ago - 17:01
Rom ha scritto:
Ma se un regista mette nel suo film una cosa del geere, e magari è importante ai fini della trama, diciamo che è una forzatura, una comoda artificiosità. Però vedi la cosa al contrario (questo direi io, se fossi il regista): io racconto "quella" soria proprio perché è così, proprio per la sua stranezza che la rende particolare - poco importa che la storia sia vera, cioè realmente accaduta, o totalmente inventata, se è verosimile, cioè se le "forzature" sono strane e improbabili ma non assurde o impossibili.
(In campagna dove mi trovo, la connessione è solo per qualche secondo anche se risulto on-line 24/24 una volta connesso)
A volte, una sola scena riesce a valorizzare l’intero film. Di un film ricordo il colloquio di soli sguardi fra il protagonista, Giancarlo Giannini (mentre ascoltava la sentenza di un Tribunale per un delitto d’onore, mi sembra) e la sua amata in mezzo al pubblico che lo rassicurava di aspettarlo fino a quando sarebbe uscito dal carcere. La scena durava 1-1,5 minuti, con primi piani sugli occhi dei due protagonisti che si cercavano e parlavano incuranti dei rumori e delle voci dell’aula. Il personaggio femminile non era interpretato né da Monica Vitti, né da Mariangela Melato (forse poteva essere Stefania Sandrelli), e si presentava con un braccio fasciato che teneva alzato oltre la testa (forse, in seguito ad un incidente d’auto).
La scena è indimenticabile, a distanza dei vari decenni trascorsi, per l’intensità degli sguardi, ma il film non lo ricordo proprio.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Dom 2 Ago - 17:17
(Quanto alle connessioni, meglio lasciar perdere: a me succedono le cose più strane, talvolta vado a collegarmi e scopro di essere già collegato, altre volte devo fare tre o quattro volte login, altre volte non riesco a scollegarmi, per non parlare della linea che cade o della navigazione all'interno del forum, lenta e vischiosa). --- Certamnte, nel cinema ci sono gli attori, ognuno con la proprio intensità e la propria "maschera", che sono determinanti, e Giannini, la Sandrelli e volti dei questo livello sono capaci da soli di rendere indimenticabili certe scene.
A quello che dicevo nel post precedente, però, vorrei aggiungere un fattore fondamentale: la fantasia. Ci sono molte storie, o molti aspetti di una storia, che "vogliono" essere improbabili, irrealistici, e in consapevole contrasto con una trama altrimenti tutta "ordinaria". Gli autori, in questo caso, sperimentano l'eventualità in cui a un certo punto "succede" qualcosa (fanno succedere) che normalmente non succede, o che è molto improbabile che succeda secondo logica: per "vedere l'effetto che fa", cioè per immaginare quali possano esserne le conseguenze. In alcuni casi si tratta di pura fantasy, come in certi racconti di Stephen King, in altri casi di semplice "improbabilità".
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Dom 2 Ago - 19:42
Iaf, l'hai visto poi il film? E' disponibile in youtube, per intero. Tieni conto che vederlo su un monitor è diverso che su un Sony da 42", come del resto vale per tutti i film.
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Lun 3 Ago - 1:27
Il Sony da 42" me lo posso solo sognare, ho invece un monitor-TV samsung da 27" ... che serve a poco se manca anche la ricezione dei canali TV (sto proprio inguaiato, meno male che gli amici non mancano per riempire le serate al chiaro di questa luna).
A livello di "fantasia concreta" penso che "Il postino" di Massimo Troisi non sia secondo a nessuno. Pensa quanta ne abbia messa per fare diventare protagonista una diavoleria qual'era il congegno di registrazione audio:
Mario Ruoppolo (Troisi): "Numero uno: onde alla cala di sotto. Piccole. Numero due: onde grandi. Numero tre: vento della scogliera. Numero quattro: vento dei cespugli. Numero cinque: reti tristi di mio padre. Numero sei: campane dell'Addolorata, con prete. Numero sette: cielo stellato dell'isola. Bello però, non me n'ero mai accorto che era così bello. Numero otto (registra il rumore del suo bambino nella pancia della moglie): cuore di Pablito."
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Lun 3 Ago - 2:45
Sono totalmente d'accordo con te sugli amici e il chiaro di luna. Se ami il cinema, nemmeno il monitor più prestigioso ti potrà mai restituire la magia di una sala buia e del grande schermo di tela. Ma la tecnologia buona aiuta, quando si tratta di film che hanno una sostanza molto estetica: volevo dire questo, non era pubblicità per la Sony
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Titolo: Re: Camicine lavanda alla luce della luna Lun 3 Ago - 9:43
Rom ha scritto:
Sono totalmente d'accordo con te sugli amici e il chiaro di luna. Se ami il cinema, nemmeno il monitor più prestigioso ti potrà mai restituire la magia di una sala buia e del grande schermo di tela.
Non lo dimenticherò mai quello su cui si proiettava il film "L’uomo che sussurrava ai cavali": gli stavo proprio sotto, in prima fila, e dovevo girare la testa per vedere le due orecchie di Roberto Redford nei primi piani. Non ti dico i suoni ... erano di un full-surroundda sballo.