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 Noi, ad Atene, facciamo così

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MessaggioTitolo: Re: Noi, ad Atene, facciamo così   Noi, ad Atene, facciamo così - Pagina 2 Icon_minitimeSab 4 Lug - 16:28

Lara: "C’è una dose esorbitante di ipocrisia quando si sostiene che Tsipras non ha fatto niente, perché niente poteva fare".

Trovo singolare questa proposizione: "perché niente poteva fare". E Tsipras si fa eleggere promettendo mari e monti e poi scopre che non si può fare niente? A me viene da pensare che si potevano fare molte cose. L'elenco delle cose da fare? Sommariamente ciò che non faceva finire la Grecia nel precipizio. E noi sappiamo che si può fare, se se ne hanno le capacità ed il coraggio, cose che sono mancate a Tsipras e a un Varoufakis in formato Tremonti.

Anche per fare sviluppo (quello buono, non gli sprechi) occorre esserne capaci. E si può dire che i greci abbiano dato mostra di essere dei giapponesi d'Europa? E come si può pensare che nelle prossime settimane siano in grado di mettere in moto la loro macchina degli investimenti, se non hanno neppure superato gli esami della patente!

Il governo greco è indifendibile, e mi dispiace che questo brutto esempio - che in Italia lo ha dato solo la destra berlusconiana - li in Grecia lo abbia dato anche Tsipras, come se non bastassero tutti gli altri autori di misfatti.
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MessaggioTitolo: Re: Noi, ad Atene, facciamo così   Noi, ad Atene, facciamo così - Pagina 2 Icon_minitimeSab 4 Lug - 19:47

einrix ha scritto:
Anche per fare sviluppo (quello buono, non gli sprechi) occorre esserne capaci. E si può dire che i greci abbiano dato mostra di essere dei giapponesi d'Europa? E come si può pensare che nelle prossime settimane siano in grado di mettere in moto la loro macchina degli investimenti, se non hanno neppure superato gli esami della patente!

Il governo greco è indifendibile, e mi dispiace che questo brutto esempio - che in Italia lo ha dato solo la destra berlusconiana - li in Grecia lo abbia dato anche Tsipras, come se non bastassero tutti gli altri autori di misfatti.

Questo governo greco non si può ritenere nemmeno responsabile delle colpe di chi lo ha preceduto e che ha solo peggiorato, anno dopo anno, le condizioni socio-economiche della Nazione. Syriza è stato votato perché, nei 2 o 3 anni precedenti, ha alleviato sul campo (cure e assistenza mediche, mense ed altro) la situazione pensosa della popolazione. 
È troppo comodo invocare per la Grecia il metodo Monti e seguenti. Con le deliberazioni dei governi delle “larghe intese per il bene dell’Italia”, che bene ne hanno tratto gli italiani? Che grandi riforme ci sono state in Italia che abbiano favorito l’occupazione o abbiano dato nuove speranze ai giovani? E la soglia agli stipendi dei funzionari pubblici, la lotta alla corruzione, la questione morale nella pubblica amministrazione e in politica, etc. sono state portate tutte a compimento? Abbiamo credito internazionale? Possiamo andare fieri della situazione socio-economica degli italiani? E i disperati che ci dovrebbero far riflettere per gli atti estremi che compiono, non li prendiamo proprio in considerazione?
È troppo facile far quadrare i conti a livello economico (IVA al 25-30%, innalzamento degli scaglioni IRPEF e delle tasse comunali e regionali,  pensioni a 70 anni, accise più alte sui carburanti, nuovi estimi catastali, imposte sull’acqua, sull’aria, sul sole, sull’ombra, sulle nascite e sulle morti, sui certificati, (s)vendita del demanio; condoni fiscali e giudiziari; riduzione dei limiti di velocità ed installazioni di autovelox, etc. etc. etc), ma si risolleverebbero le sorti dei cittadini?
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Noi, ad Atene, facciamo così   Noi, ad Atene, facciamo così - Pagina 2 Icon_minitimeSab 4 Lug - 22:01

iafran ha scritto:

Questo governo greco non si può ritenere nemmeno responsabile delle colpe di chi lo ha preceduto....
Dal 1981 al 2004 al Governo greco c'è stato il Pasok, partito socialista. Dal 2004 al 2009 c'è stata Nuova Democrazia, di centrodestra. Dal 2009 al 2012 al governo torna il Pasok, che poi appoggia il governo Samaras di Nea Democrazia dal 2012 al 2015.

Dal 2000 al 2007 la Grecia sembrava avere una delle economie più solide e vivaci tra i paesi che condividono l’euro come moneta. Il suo PIL cresceva anno dopo anno, nel 2003 persino del 6 per cento.
Nel 2004 il governo greco ammise di aver barato per entrare nell’euro: il suo rapporto deficit/PIL dal 1999 non era mai stato sotto il 3 per cento.
Karamanlis voleva utilizzare le Olimpiadi del 2004 per rilanciare l'economia incentivando il turismo. Un obiettivo che si rivelò poi una chimera. Il budget di 15 miliardi di euro per finanziare le Olimpiadi, poi sforato, fu l'inizio della fine per i conti di Atene, un buco contabile da cui il paese non si è più risollevato.
All’inizio del 2010 venne fuori che dal 2001 la Grecia aveva pagato milioni di dollari a Goldman Sachs e ad altre banche di investimento perché queste mascherassero la quantità di denaro che richiedeva in prestito dai mercati. Lo scopo era ricevere sempre più denaro in prestito per sopperire alle spese, alzando però in questo modo il deficit e il debito e barando con l’Europa. La grande crescita della Grecia tra il 2000 e il 2007 era quindi basata in gran parte sui soldi che lo Stato prendeva in prestito e spendeva in welfare, beni e servizi, garantendo pensioni relativamente molto alte e dopo pochi anni di lavoro, chiudendo un occhio o più di un occhio sull’evasione fiscale; e gli stratagemmi per truccare i conti facevano sì che nessuno si accorgesse di quanto fossero grandi il deficit e il debito pubblico, che intanto grazie alla diffusione dei titoli greci aveva “contagiato” le banche di mezza Europa.

Dal 25 gennaio 2015, 160 giorni, al governo c'è Tsipas di Syriza, partito di sinistra.
Ho l'impressione che ci sia un cicinino di visione ideologica nel credere che è tutta colpa sua, di sinistra, se ancora non ha messo in ordine i conti, non so.

Il debito pubblico italiano è di 2.194,5 mld ad aprile 2015, contro i 2.107,2 mld di febbraio 2014 e di  2.018,2 mld del febbraio 2013. Aumenti di 89 mld e di 87,2 da una anno all'altro. Renzi non ha posto un freno, anzi. E c'è l'Expo. E gli arretrati dei blocchi degli stipendi.
Alla ricorrente domanda: perché sono stati dati gli 80 € a chi ha già uno stipendio e niente agli incapienti, la Moretti continuava aall'altro ripetere che il governo Renzi, in carica già da 450 giorni, non aveva la bacchetta magica per aiutare tutti.
E poi uno si chiede perché hanno perso, lei e il PD, in Veneto.
Torno a nominare Renzi, perché mi pare strano che si veda la pagliuzza nell'occhio degli altri e non la trave nel proprio.

«Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello» 6,42  Matteo (un altro, non questo!).

Per rispetto del titolo dell'argomento, indico almeno questo, anche se non riporto il testo (è molto bello, secondo me):
https://www.youtube.com/watch?v=qKndI5ovn8I

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Noi, ad Atene, facciamo così   Noi, ad Atene, facciamo così - Pagina 2 Icon_minitimeSab 4 Lug - 23:56

einrix ha scritto:
E Tsipras si fa eleggere promettendo mari e monti e poi scopre che non si può fare niente?


Tsipras aveva promesso la fine  delle dissennate politiche di austerity, ed è quanto vuole ottenere con il referendum.
Quanto poi ai  saggi governi europei, perché dobbiamo ritenere una mossa politica saggia l’aver rilevato a carico dei  contribuenti europei l’esposizione che le banche private francesi e tedesche avevano nei confronti della Grecia?
Come giustificano, i saggi governi europei, questo salvataggio di banche private a scapito delle istituzioni comunitarie?  Cinque anni fa l’esposizione dell’Italia verso la Grecia era di zero euro, poi ci siamo accollati il peso percentuale di un salvataggio bancario per politiche speculative, di cui si introitano solo i ricavi, facendo ricadere sui contribuenti le conseguenti perdite.
I popoli europei destinatari di tanta lungimirante politica finanziaria europea devono  ritenersi soddisfatti per essersi improvvisamente trovati creditori di un paese, cui altri  avevano concesso prestiti ben remunerati?
Le baby pensioni greche dovevano essere un problema  di quelle banche, non del governo italiano. E di questo dobbiamo ringraziare Schauble e Co., non Tsipras.
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MessaggioTitolo: Re: Noi, ad Atene, facciamo così   Noi, ad Atene, facciamo così - Pagina 2 Icon_minitimeDom 5 Lug - 2:38

Riporto qui integralmente la parte finale del discorso di Obama, del 20 gennaio 2009.

Vi sono citazioni da Shakespeare, dalla Lettera ai Romani, e poi l'ovvio accenno alla libertà,  intesa qui come liberalismo piu' puro, che sogna uguaglianza e giustizia.


E' un augurio alla Grecia, affinchè riesca a venire fuori dal fossato in cui è caduta.Non è che in Grecia nacque la democrazia come oggi la intendiamo, in realta' la loro democrazia era un'aristocrazia. Ricordiamo solo Sparta, con le sue suddivisioni in spartiati , perieci , iloti, e queste erano veramente delle classi sociali con dei pomeri profondissimi che non ammettevano osmosi alcuna.

Le lotte dei Gracchi, le lotte di Catilina per migliorare le condizioni sociali del popolo, in Grecia non vi furono, d'altronde Corinto cadde nel 146 a C. 

Per tutti noi, che abbiamo studiato al classico la lingua greca, è veramente un'agonia vedere  il Partenone cadente ( per fortuna che i Fregi sono al British) e l'Eretteo, con le sue cariatidi, che accusa irrimediabilmente le incurie del tempo, noi tutti ricordiamo con nostalgia il Mare  degli Argonauti quando, da ragazzi, ce ne andammo nelle isole di schiuma della Grecia, le stesse che veleggio' Odisseo, col suo bel viso largo e abbronzato, Odisseo, l'ultimo degli eroi, colui che conosce il braciere ardente ma sa uscirne, come scrive Calasso- e ci auguriamo che la Grecia abbia un sussulto di dignità , e che vinca.

Ecco il discorso di Obama, al posto di America, scrivero' Grecia.

Grecia.Di fronte ai nostri pericoli comuni, in questo inverno dei nostri stenti, ricordiamo queste parole senza tempo. Con speranza e virtù, affrontiamo con coraggio le correnti ghiacciate, e sopportiamo quel che le tempeste ci porteranno. Facciamo sì che i figli dei nostri figli dicano che quando siamo stati messi alla prova non abbiamo permesso che questo viaggio finisse, che non abbiamo voltato le spalle e non siamo caduti. E con gli occhi fissi sull'orizzonte e la grazia di Dio su di noi, abbiamo portato avanti il grande dono della libertà e l'abbiamo consegnato intatto alle generazioni  future.
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