Obtorto collo, di tanto in tanto sento il bisogno di fare il punto della situazione.
Soprattutto se sollecitato da resoconti giornalistici o Tg che riportano le parole e la faccia di Renzi, senza interpretazioni.
Ma in questo caso è intervenuto anche il venerdi di Crozza, che ha mandato in onda alcuni minuti del Rezi social, intento a interloquire tramite twitter e Facebook.
Se una persona cosiddetta "comune" la vedessi parlare come il PdC fiorentino, be', prima mi verrebbe da sorridere, penserei a una recita burlesca, poi avrei pensieri di solidarietà per i suoi familiari.
Mi fermo qui, nel commento di quello che ha mostrato Crozza.
Leggendo invece il resoconto del suo discorso in Parlamnto, sulle cosiddette riforme, viene davvero la depressione.
Non per la sua consueta arroganza, o per l'orgoglio pessimamente riposto, tutta roba vista e rivista, ormai diventata un classico come le barzellette di Berlusconi.
Il pensiero corre in realtà alle riforme stesse, che ci eravamo quasi dimenticati: quella in particolare del Senato, che passa per "abolito" (e qui ci sarebbe già da discutere), mentre è stata semplicemnete abolita la sua elezione, e qui siamo nell'assurdo.
Peggio che mai, se si pensa a quale sia il processo di formazione dell'organo "riformato", che verrà composto da gente che proviene dai consigli regionali.
Se tutto questo non bastasse, l'intruglio viene incartato e presentato come un progresso verso la "democrazia".
Le parole non hanno più senso.
Questo individuo poi sta governando non solo grazie ai voti di Verdini, e ad accordi mai ben chiariti con Berlusconi (e già questo basterebbe), ma con una rappresentanza parlamentare che proviene da una legge dichiarata incostituzionale, e comunque conquistata da colui che appartiene al vituperato gruppo dei "perdenti", cioè Bersani.
Dio solo sa se negli anni passati non abbiamo, noi tutti per primi, criticato aspramente la condotta ondivaga e compromissoria del PD, e la mancata realizzazione di molte leggi e riforme.
Ma si trattava pur sempre di governi che avevano una base parlamentare risicata, e le compromissioni che criticavamo riguardavano certe timidezze o certe confluenze con Forza Italia, o derivazioni di questa.
La roba che questo PdC si vanta di aver realizzato non solo è contestabilissima nel merito, ma è riuscito a realizzarla rendendo sistematico ed esplicito tutto ciò che di politicamnte scorretto era stato fatto dai suoi predecessori, in materia di compromessi e di accordi opportunistici.
Non c'è da salvare niente di questa situazione e dell'immagine stessa di quest'uomo: nemmeno le giacchette, risicate pure quelle.
Umanamente, non mi verrebbe da essere così tranciante, se almeno non fosse così tronfio e non camminasse come un pistolero.