Giulio Regeni, ricercatore universitario in Inghilterra, barbaramente torturato ed ucciso in Egitto dove si trovava per la tesi di dottorato sui diritti dei lavoratori e i sindacati egiziani; stava raccogliendo materiale sugli ambulanti del Cairo
Il governo del generale Al Sisi, salito al potere dopo il colpo di Stato del 3 luglio 2013, sta attuando un regime di tipo terroristico in Egitto.
Quando Regeni è stato prelevato sono state arrestate altre decine di persone, di cui non si sa più niente.
Gli scomparsi hanno raggiunto il numero di novecento. La stampa è azzittita, l'opposizione arrestata. E' una dittatura a tutti gli effetti.
Questi sono nostri amici, dice Renzi, per il fatto che ci sono in ballo 4/5 miliardi di euro di interessi economici.
Amici? Miei no di certo.
Dice perfino: "Siamo grati per la massima collaborazione offerta dall’Egitto fino a oggi ma vogliamo i responsabili veri con nome e cognome perché non è pensabile che resti senza colpevole“
Mentendo, perché il governo egiziano ha detto che s'è trattato di:
1) incidente automobilistico;
2) caso di violenza sessuale;
3) uccisione per mano degli oppositori per mettere in crisi il governo;
4) vendette personali, non si sa di chi.
E non sta aiutando per niente gli investigatori italiani andati là.
Riporto sulo un paio di articoli, ma ce ne sono tanti altri
http://www.repubblica.it/esteri/2016/02/27/news/l_intervista_intellettuali_in_cella_cristiani_condannati_solo_per_una_frase_parla_lo_scrittore_ala_al_aswani-134331747/?ref=HREC1-8
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/21/regeni-renzi-egitto-amico-ma-non-accetteremo-una-verita-raccogliticcia/2483737/
cardif
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Inserisco un aggiornamento dell'8 aprile:
http://www.repubblica.it/esteri/2016/04/08/news/caso_regeni_incontro_secondo_giorno-137167603/?ref=HREA-1
L'Egitto ancora non collabora e l'ambasciatore viene richiamato.
Verrà un giorno in cui l'Egitto (guidato da un dittatore) collaborerà (forse...)