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 Due amici mi scrivono dal Brasile

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AutoreMessaggio
flaviomob

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Età : 54
Località : Monza

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MessaggioTitolo: Due amici mi scrivono dal Brasile   Due amici mi scrivono dal Brasile Icon_minitimeMer 9 Set - 13:34

Care, cari,
vi scriviamo a pochi giorni di distanza dalla nostra ultima newsletter per chiedervi di partecipare alla campagna lanciata dalla Rete Sui Binari della Giustizia (Justiça nos Trilhos). Chiede giustizia per alcune persone uccise dai trafficanti di legno, protezione per alcune famiglie in pericolo di vita e per la foresta Amazzonica, che è sicuramente un patrimonio di tutti noi.


Si tratta di fare copia-incolla della versione portoghese della e-mail che trovate in fondo insieme agli indirizzi a cui inviarla e all'oggetto dell'e-mail. Qui sotto incontrate la versione in italiano.

Prima di inviare l'e-mail occhio a una cosa: in fondo bisogna inserire nome e cognome, città, Paese (Italia)

Grazie a tutti e scusate l'intrusione nei vostri indirizzi di posta elettronica!
Un abbraccio
Marco e Valentina


Altre info a questo link
http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=view&id=3550&Itemid=1


LA VERSIONE ITALIANA
Amazzonia ancora una vittima tra gli attivisti in difesa della foresta

In pericolo 29 famiglie rurali e la Riserva Naturale di Gurupi 
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Scrivi alle autorita´competenti per chiedere che le istituzioni tutelino le foresta e le famiglie rural


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Apprendiamo della morte violenta di Raimundo Santos Rodrigues detto José dos Santos membro del Consiglio dell’Istituto Chico Mendes (ICMBio) nella riserva di Gurupí in Amazzonia.
L’attivitá di ICMBio tutela la riserva ReBio di Gurupí, istituita per legge nel 1988, e comprende 270mila ettari di riserva biologica, ultimo pezzo di foresta amazzonica dello stato del Maranhao (Brasile).
Oltre a José dos Santos nell’ultimo mese sono state uccise altre due persone e 29 famiglie di attivisti e piccoli agricoltori sono  minacciate, al punto di dover lasciare la loro casa e i loro raccolti, per mettere al sicuro la propria vita.
Secondo la denuncia della rete Internazionale Justiça nos Trilhos “i territori di Buriticupu e di Bom Jardim frequentemente sono considerati dalla popolazione residente ´Terra senza legge´ in cui lo Stato è particolamente assente e le istituzioni di difesa dei diritti collettivi sono estremamente indebolite e vige la legge del piú forte.”
Chiediamo allo Stato brasiliano, attraverso il Ministero dello Sviluppo Agrario (MDA) e l'Istituto Nazionale di Colonizzazione e Riforma Agraria (Incra) di procedere il più rapidamente possibile all’esproprio e la consegna di una nuova area per le 29 famiglie di agricoltori in fuga dall’insediamento del Rio das Onças II.
Ci uniamo quindi all'appello di Justiça Nos Trilhos e controfirmate da oltre 70 associazioni brasiliane e internazionali, nel chiedere:
- che la morte di José dos Santos, di Raimundo Borges (detto Cabeça) e diverse altre vittime nei territori di Bom Jardim e Buriticupu (MA) non rimangano impunite; che si svolgano indagini accurate, per giungere all'identificazione e alla punizione degli assassini e dei loro mandanti;
- che lo Stato garantisca la protezione permanente alle comunità e ai difensori dei diritti umani in questa regione;
- che le operazioni in difesa dell’area di ReBio e delle terre indigene mettano fine efficacemente al saccheggio di legname nativo e puniscano gli imprenditori e politici che si arricchiscono illegalmente attraverso di esso;
- che lo Stato brasiliano e il governo del Maranhão rafforzino le forze di sicurezza e le vie di accesso alle istituzioni giudiziarie nelle prefetture di Bom Jardim e Buriticupu;
- che lo Stato brasiliano e il governo del Maranhão investano, a partire dal discernimento con le comunitá locali e attraverso meccanismi di gestione partecipativi che coinvolgano la popolazione, per promuovere attività di generazione di reddito alternative al disboscamento.
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 Scrivi alle autorita´ competenti per chiedere che le istiruzioni tutelino le foresta e le famiglie rurali
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copia in una e-mail il testo qui sotto, con oggetto  metti la tua firma ed invialo ai seguenti indirizzi


LA VERSIONE IN PORTOGHESE DA INVIARE



A: sg@presidencia.gov.br ;imprensa@mda.gov.brimprensa@mj.gov.brgm@mma.gov.brdireitoshumanos@sdh.gov.br
CCN: binaridigiustizia@gmail.com
Oggetto: Justiça, terra e defesa da ReBio de Gurupí - Buriticupu (MA)
 
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Secretaria Geral da Presidência da República

Ministro Miguel Rosseto

 
Ministério do Desenvolvimento Agrário

Ministro Patrus Ananias de Sousa

 
Ministério da Justiça

Ministro José Eduardo Cardozo

 
Ministério do Meio Ambiente

Izabella Mônica Vieira Teixeira 

 
A Secretaria de Direitos Humanos da Presidência da República

Ministro de EstadoChefe da Secretaria de Direitos Humanos  Gilberto José Spier Vargas

 
 
Às Autoridades todas,
Venho solicitar especial atenção para as circunstâncias que envolvem a morte violenta de Raimundo Santos Rodriguesconhecido como  José dos Santos, na cidade de Bom Jadrdim- MA. Ele eraConselheiro do Instituto Chico Mendes de Conservação da Biodiversidade (ICMBio) na Reserva Biológica do Gurupi, último fragmento da floresta amazônica em terras maranhenses, a área mais degradada da Amazônia Brasileira.
Além de José dos Santos,no ultimo mês foram mortasmais duas pessoas na região e outros ativistas e camponeses foram ameaçadose tiveram que abandonar suas casas, colheitas e criações de animais para garantir a segurança e a vida das suas famílias.
A Rede Internacional Justiça nos Trilhos emitiu uma nota (já assinada por mais de 70 organizações) em que explica que os Municípios de Buriticupu e de Bom Jardim frequentemente são considerados pela população como “terras sem lei”, onde o Estado está particularmente ausente, as instituições de defesa dos direitos coletivos são extremamente fragilizadas e a violência dita a lei do mais forte.
 
Solicito, portanto, ao Estado brasileiro que, através do Ministério de Desenvolvimento Agrário (MDA) e do Instituto Nacional de Colonização e Reforma Agrária (INCRA), proceda o mais rápido possível à desapropriação e à entrega da posse de uma nova área às 29 famílias de agricultores do assentamento Rio das Onças II.   
 
Vou me unir às pedidas da nota de Justiça Nos Trilhos, solicitando também:



  •  especial atenção ao Ministério da Justiça para que a morte de Raimundo Santos Rodrigues, de Raimundo Borges (outra vitima morta três anos atrás) e de vários outras vítimas nos municípios de Bom Jardim e Buriticupu (MA) não passem impunes; e para que sejam realizadas investigações acuradas, identificação e punição dos assassinos e seus mandantes;

  •  que o Estado, por meio da Secretaria de Direitos Humanos da Presidência da República, garanta proteção permanente às comunidades e aos defensores de direitos humanos nessa região;

  •  ao Ministério do Meio Ambiente, que as operações em defesa da Rebio e das terras indígenas dessa região erradiquem eficaz e definitivamente o saque de madeira e punam os empresários e políticos que se enriquecem ilegalmente através disso;

  •  que o Estado Brasileiro e o Governo do Maranhão reforcem as forças de segurança e as instituições de acesso à justiça nos municípios de Bom Jardim e de Buriticupu;

  •  que o Estado Brasileiro e o Governo do Maranhão invistam, a partir do diálogo com a população local e de mecanismos de gestão participativa, na promoção de atividades de geração de renda alternativas ao saque e comércio de madeira.


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 Firma, citta, paese [/size]
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MessaggioTitolo: Re: Due amici mi scrivono dal Brasile   Due amici mi scrivono dal Brasile Icon_minitimeMer 9 Set - 13:59

Fatto. La causa è giusta e sta a tanti, in Brasile come in Europa, considerarla tale.
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MessaggioTitolo: Re: Due amici mi scrivono dal Brasile   Due amici mi scrivono dal Brasile Icon_minitimeMer 23 Set - 9:02

(dal Brasile continuano gli appelli al mondo intero)

Gli eccidi, quando sono programmati, riescono bene.
In Brasile tutto secondo "norma" contro i poveri cristi, come altrove ... oggi come ieri!
.  .  .  .  .  .
 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/22/brasile-lo-sterminio-silenzioso-di-un-popolo-lappello-sul-web/2057084/
 
Brasile, lo sterminio silenzioso di un popolo. L’appello sul web  di Mauro Villone
 
Traduco e trasmetto questo accorato appello giuntomi via Facebook.
“La mattina del 18 settembre 2015, il popolo Guarani – Kaiowá (MS) ha subito un altro attacco di sterminio promosso da grandi agricoltori con l’incoraggiamento del deputato Luiz HenriqueMandeta (DEM), del deputato Tereza Cristina (PSB) e senatore Waldemir Moka (PMDB), i grandi agricoltori hanno anche il supporto del PM.
In questo ultimo attacco, così come hanno arrestato e torturato molte persone ancora una volta, una donna incinta e un bambino sono state violentate. Nonostante la gravità della situazione e le atrocità commesse contro queste persone poco si dice nei media. Lo stato brasiliano con i proprietari terrieri promuove lo sterminio di noi popoli indigeni. Se ancora non sapete informatevi e aiutate a diffondere le informazioni. Se sapevate e non vi siete commossi, siete complici di questa mostruosità. Se si vuole aiutare e non si sa come, divulgate informazioni e cambiate la vostra immagine del profilo in “siamo tutti Guarani Kaiowá”, è un inizio.”

La situazione è molto grave e purtroppo non rientra affatto nel mainstream mondiale sulla violazione dei diritti umani. Uno sterminio silenzioso, coperto dal grande rumore che fa per altri motivi il furbo (fino a quando gli riuscirà) governo brasiliano. Ho parlato con alcuni “sem terra” nello stato di Bahia. Non sono necessariamente indios, ma anch’essi sterminati dai latifondisti senza pietà. Semplicemente sparano loro addosso, con l’aiuto della polizia. I governi sono conniventi se non d’accordo con lo sterminio di queste popolazioni considerate inutili e anzi un intralcio per lo sviluppo. Invece, oltre che violazione di diritti umani e sterminio di persone, si tratta della distruzione di una fetta di storia del paese e di una risorsa culturale.
Il latifondo che un tempo era dei colonialisti oggi è passato a deputati, senatori, possidenti vari. Purtroppo il Brasile è un paese troppo potente e troppo strategico attualmente per poter essere indagato da qualche organismo internazionale il quale, d’altra parte, farebbe comunque gli interessi dei potenti.
Del resto stare solo a guardare è dura. La diffusione della notizia nei rivoli del web può essere utile.
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