L’unica possibilità per dare un governo al paese. Questa è l’excusatio avanzata dalla dirigenza del PD di fronte al compimento di un accordo, che era stato nettamente escluso in campagna elettorale.
Ma non abbiamo vinto, balbettano i correntisti dei vari conti intestati ai capicorrente piddini.
E’ vero, ma la sconfitta non legittima la sconfessione di un’intera campagna elettorale, né la corsa a sostenere le ragioni dell’avversario.
Quanta sincerità e quanta passione si celavano nelle dichiarazioni della campagna elettorale?
Se il cambiamento è stata la promessa, questo andava perseguito con ogni mezzo e con tutto il coraggio di una vera classe dirigente. Non bastano le circostanze avverse per giustificare un ripiegamento a condizioni anche peggiori della situazione pre-elettorale.
Poi, c’è l’appello al “senso di responsabilià”, che da qualche anno è diventato il vero faro assolutorio di una politica inconcludente e passiva.
A sinistra si leva un alto lai sulla crisi internazionale, risponde a destra la giaculatoria sull’insostenibile pressione fiscale, in una perfetta simulazione di azione politica.
Da quanto tempo, in questo paese, non si prendono provvedimenti seri, che assomiglino vagamente ad interventi per il lavoro e per il riordino normativo in qualsiasi campo?
Monti ha eseguito il compitino della BCE e lo ha fatto anche male, mettendoci l’italianissima difesa delle classi privilegiate.
Un altro governo Berlusconi cosa può produrre? Ci siamo già incartati in una lunghisssima discussione sull’IMU, tassa indecente per i soli possessori di case e redditi modesti, mentre è una tassa sacrosanta per tutti gli altri, tanto che viene applicata in tutti i paesi del mondo.
Insomma, i temi elettorali di Berlusconi continuano a tenere banco. Di seguito, s’è già aperta la discussione sulla giustizia, e poi ci saranno le dichiarazioni e le smentite sempre più avvelenate su giudici e alleati di governo, in una rappresentazione surreale di ragioni e contro-ragioni che interessano un solo soggetto.
Mentre un paese di sessanta milioni di abitanti assiste disperato al nulla che ha davanti.
L’unica, la sola, l’eterna impossibilità è quella di essere governati seriamente e onestamente.