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 le conseguenze dell'amore

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MessaggioTitolo: le conseguenze dell'amore   le conseguenze dell'amore Icon_minitimeMer 26 Giu - 19:21

L’avevo visto una prima volta diversi anni fa e mi era piaciuto, l’ho rivisto la seconda volta e l’ho amato. Film straordinario che, se non lo conoscete, dovete assolutamente guardare altrimenti... in campana ;)


Regia, sceneggiatura, musica, interpretazione non c'è niente fuori posto, ma non è solo questo: "sedermi a questo banco è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita": l'attimo di consapevolezza dell'irreversibile rottura di un equilibrio tra una paura della vita e dell'amore che è soprattutto paura di vivere e di non essere amati,  un'incapacità a darsi che è poi anelito a riuscirsi a dare o, almeno, sentire di riuscire a dare qualcosa. "Dimmi qualcosa…" "…cosa posso dirti, sono un commercialista.": l’ironia e il corto circuito tra queste componenti  va al di là del personaggio ed  entra in risonanza con il senso più profondo dell’esistenza umana; è come una tensione esistenziale che scava spazi di vuoto in ognuno di noi: "a me nessuno mi ha mai amato"…
Poi c'è questo personaggio, Titta Di Girolamo,  che somiglia a ciascuno di noi ma ci somiglia senza somigliarci; forse per quella sfumatura di solitudine che  sempre divide gli altri e dà sé.  Ci somiglia persino esternamente, come una maschera è un archetipo di un’espressione umana a prescindere dalle peculiarità del nostro volto e del nostro  portamento.
E, a fronte di questa profonda sfiducia nei confronti di se stesso, Titta Di Girolamo è un aggrapparsi quasi convulso alla necessità di non perdere la fiducia negli altri: "non bisogna smettere di avere fiducia negli uomini e il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato" anche se, poi, ironicamente, oggi è sempre un giorno sbagliato. Ma "quando si è stati amici una volta si è amici per tutta la vita" è la splendida conclusione, come un grande fiume che muore trasformandosi  nel  mare  "...Carlo Giuffrè penserà a me, Titta Di Girolamo, il suo migliore amico" a riscattarsi in un ultimo atto -  una fine realmente  consapevole e "rocambolesca" (....ci vuole molto coraggio per morire in modo rocambolesco) – una vita morta con una  morte viva.
 

Fatemi sapere
Paola
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