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 Due passi per Cinecittà

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MessaggioTitolo: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeGio 17 Dic - 15:42

C'era una volta e c'è ancora... Cinecittà


Serve abbrivio per descrivere questo quartiere di Roma senza cadere nella trappola della sua unicità urbanistica e storica. Potrei incominciare con gli immensi “slam che” da Porta Furba si estendevano fino al Quadraro molto meno di cento anni fa, alla fine della guerra: in queste favelas di periferia romana la mortalità infantile era quasi del cinquanta per cento. Al Quadraro, a Centocelle e nei quartieri limitrofi del Prenestino, invece, i romani Dop: gli espatriati dal centro storico e dalla Spina di Borgo Pio.
Una promisquità antica quella tra romani e i burini (pastori che producevano burro), e gli abbruzzesi, e i campani e i calabresi che, oggi, fa sì che questo quartiere sia uno dei più integrogeni di Roma. E, allo stesso tempo, uno dei più romani per antonomasia.

Myos
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeGio 17 Dic - 17:03

Bella l'idea, Myos, di una cronaca on the road per le vie del Tuscolano, un quertiere - diciamolo, per i non romani - che è grande e popoloso quanto una città: si estende dai margini del centro storico fino alle propaggini dell'Agro, affiancato a tratti da lunghe fughe di antichi acquedotti che s'infossano in praterie ondulate più grige che gialle.

Come viatico a queste tue "passeggiate romane", mi sembra giusto ricordare una bella poesia di Pasolini, particolarmente adatta a rappresentare il paesaggio di questa parte di città, che appare dall'alto quando si arriva agli ultimi chilometri dell'autostrada che viene da Napoli.

Dio, cos’è quella coltre silenziosa
che fiammeggia sopra l’orizzonte...
quel nevaio di muffa - rosa
di sangue - qui, da sotto i monti
fino alle cieche increspature del mare...
quella cavalcata di fiamme sepolte
nella nebbia, che fa sembrare il piano
da Vetralla al Circeo, una palude
africana, che esali in un mortale
arancio... È velame di sbadiglianti, sudice
foschie, attorcigliate in pallide
vene, divampanti righe,
gangli in fiamme: là dove le valli
dell’Appennino sboccano tra dighe
di cielo, sull’Agro vaporoso
e il mare: ma, quasi arche o spighe
sul mare, sul nero mare granuloso,
la Sardegna o la Catalogna,
da secoli bruciate in un grandioso
incendio, sull’acqua, che le sogna
più che specchiarle, scivolando,
sembrano giunte a rovesciare ogni
loro legname ancora ardente, ogni candido
bracere di città o capanna divorata
dal fuoco, a smorire in queste lande
di nubi sopra il Lazio.
Ma tutto ormai è fumo, e stupiresti
se, dentro quel rudere d’incendio,
sentissi richiami di freschi
bambini, tra le stalle, o stupendi
colpi di campana, di fattoria
in fattoria, lungo i saliscendi
desolati, che già intravedi dalla Via
Salaria - come sospesa in cielo –
lungo quel fuoco di malinconia
perduto in un gigantesco sfacelo.
Ché ormai la sua furia, scolorando, come
dissanguata, dà più ansia al mistero,
dove, sotto quei rósi polveroni
fiammeggianti, quasi un’empirea coltre,
cova Roma gli invisibili rioni.
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeSab 19 Dic - 16:44

Cara Myos, devi amare molto il quartiere dove vivi e dove, forse, sei nata. Io usavo il Tuscolano per lo shopping, vista la Metro che a cadenze fisse ci lascia lungo l'arteria principale, per le compere.In genere scendevo a Giulio Agricola, ma recatami li', 2 anni fa, e vedendo l'ampia via sommersa dalle bancarelle, sono tornata indietro, mi mancava l'ossigeno. Forse era molto che non andavo li'.

Io nacqui dalle parti di Pza  Vescovìo, e mi sembra una zona molto brutta, anche se costosa, Rom nacque  a Porta San Paolo , li' vicino, insomma.
 I romani del forum sono finiti.
Ciao.

PS. Rom, quando ce la racconti la novella della signora e di viale Marconi?
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeSab 19 Dic - 19:12

tessa ha scritto:
Cara Myos, devi amare molto il quartiere dove vivi e dove, forse, sei nata.
....
PS. Rom, quando ce la racconti la novella della signora e di viale Marconi?
p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 120%; }
Cara Tess, non sono nata in questo quartiere ma nella parte opposta di Roma, a Monte Mario. Molti ma mooolti anni fa, qui ci vivevano i miei zii, all'ultimo piano di un palazzone popolare tra il Quadraro e don Bosco: che quando ti affacciavi, era campagna pecore e qualche casale e i Colli Albani sullo sfondo e le luci dei Castelli. Un giorno che avevo forse sette/otto anni, i miei genitori mi lasciarono con gli zii, gli zii mi mandarono a giocare in cortile e, dal cortile, insieme con altri bambini appena conosciuti, andammo a correre per quella campagna di periferia così grulla, spoglia e, ai miei occhi, così immensa e profondamente.... libera: bimba d'appartamento e borghesuccia alquanto, quest'esperienza mi ha lasciato nella memoria un ricordo talmente vivido che gli devo gran parte dell'empatia verso il mio primo Pasolini e, poi, anche la scelta di vivere qui: per un istante di vissuto infantile.


Per quanto riguarda viale Marconi, tra il civico 20 e 30 (non ricordo), ci viveva mia nonna Angela quando non stava a Ponza dov'era nata. Ricordo ancora mia nonna mettere ad asciugare la lana dei cuscini e dei materassi sulla strada dopo averli lavati: sarà stato il 1972/73.


Un abbraccio

...volevo inserire un'immagine ma non ci sono riuscita No
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeSab 19 Dic - 21:04

Cara Myos ,
è un piacere leggerti , in genere fai lunghe premesse , tipo , io so scrivere, ma oggi non mi va, non voglio, pero' so scrivere, etc...e cosi' per mezza pagina, ma scrivi no?Io dico, se entri in forum scrivi e basta senza tutte queste prefazioni.
No, non ho ricordi di nessuna nonna-zia-comare-fantesca che mette sulla strada la lana lavata ad asciugare dei materassi. Sei stata abbastanza libera da bambina, nel senso che ti hanno lasciato giocare in pace in cortile, non avevi un padre come il mio che si affacciava ogni 5' a controllare dove fossimo.No, la mia fanciullezza è molto triste, da quell'ora a quell'ora si gioca, poi i compiti, poi a lezione d'inglese e cosi' via, tristissima.

Penso che Rom sia molto impegnato con gli auguri natalizi da porgere a varie donzelle dai 9 ai 95 anni, che gli strappano le maniche, dicendo, a me, a me, e non avra' tempo per questa novella, ci provo io che non so scrivere davvero, poi dinanzi a voi due faccio una figuraccia.

La novella della signora, e di Vle Marconi.

Premessa:per chi non abita a Roma devo dire che Vle Marconi è un lunghissimo caseggiato di palazzoni anonimi, grigi, brutti,alti 20 piani, che va dalla Piramide Cestia al lungotevere.Io non potrei mai viverci, questo traffico compresso a ogni ora del giorno e della notte, parcheggi in terza fila , sole che raramente rischiara le stanze dei palazzi suddetti, certo anche in centro storico, tipo Via del Curato, il sole non entra all'interno delle abitazioni ma, almeno a due passi, vi è Castel Sant'Angelo, a Vle Marconi non c'è nulla, solo il desiderio di arruolarsi in qualche legione straniera e fuggire via.

A sentire Rom molte persone si trovavano a cena fuori in una sera d'estate a Testaccio e, certamente, cercavano di divertirsi un po' alle spalle di qualcuno. E il divertimento arriva, allorchè una signora di quarta eta' con capelli arricciati dalla sora Giuditta -per l'occasione-dando via gli ultimi risparmi della pensione vedovile- dice all'allegra brigata che il suo sogno è possedere una casa a Vle Marconi...( avesse detto a Vle Parioli era comprensibile, ma...Vle Marconi...), per un attimo gli avventori tacciono, poi comprendono che l'assist era giunto inaspettato e un amico di Rom dice che lui abita all'Ostiense, poi non tanto lontano, e si trova proprio bene, le augura di realizzare il suo sogno presto...Rom infierisce dicendo che lui è nato a Pta S.Paolo, neanche tanto lontano da Vle Marconi, e che quindi puo' capirla...I manigoldi continuano ad elencare tutte le abitazioni di compari e nonni che si trovano nella zona, chi aveva il compare al Gazometro, l'altro a Vle Giotto , dove stazionano sempre le puttane, ma l'aria è fresca per i pini e i pioppi ivi stanti e ,divertendosi un mondo alle spalle della povera signora, la serata finisce in allegria.FINE
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeSab 19 Dic - 21:09

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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeDom 20 Dic - 9:01

Interessante questa puntualizzazione di Myos, sulle parole.
Che le parole siano importanti lo sapevamo, e ce lo ha ricordato Nanni Moretti nei tempi realativamente recenti.
Ma dirlo qui, in un forum, come fa Myos, significa rimettere in primo piano sulla scena il significato stesso del forum, che di parole è fatto.
Curiosamente, l'avvento del web dopo la televisione ha restaurato l'importanza delle parole, e la forma-forum ha restaurato l'essenza "radiofonica" della comunicazione, quella cioè nella quale si trasmetteva anche la corporeità, anche il calore o la freddezza, la dolcezza o l'ironia attraverso l'uso delle parole: in un forum - che non costringe alla secchezza del twitter - tornano ad essere importanti le sfumature, il senso delle parole, la presenza o l'assenza di un articolo determinativo, la posizione di un aggettivo.
Sul piano della comunicazione personale, questo fa scaturire subito la domanda: siamo meno spontanei, in questo genere di comunicazione? Esprimiamo di meno la nostra personalità, i nostri sentimenti, rispetto alla comunicazione verbale "corporea" di tutti i giorni?
Io credo di no.
Evitando di addentrarci in analisi di tecnica semantica e filologica, e rimanendo nel metaforico, io credo che il forum ci abbia riportato a un tipo di conversazione ottocentesca, cioè all'importanza della "forma", riproponendo il ruolo che ha la forma in ogni genere di comunicazione.
Un ruolo, una funzione che vale per tutti e per chiunque, compresi coloro che non credono alla forma, e che alla forma non pensano, e compresi coloro che amano violare le regole formali - esattamnte come nell'800, quando ogni violazione aveva un senso, per di più doppio, oggettivo e soggettivo.
caffe
Sono le nove, d'una brumosa e gelida mattina di dicembre: mo' me leggo 'o iurnale, e me ne vaghe a magna', come direbbe Gennarino
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeLun 21 Dic - 15:34

Le parole so' pietre! come direbbe la sora Lella....
A maggior ragione quando non è dato di leggere altro tipo di linguaggio che quello sritto. Una delle cose alienanti per me quando leggo e, quindi, quando scrivo è proprio questa: manca la persona, manca l'espressione fisica della parola.

Comunque ci riprovo: come biiìip si inserisce un'immagine dal mio disco rigido perdio!.... 
(perdio si può dire perchè lo dicono anche i tre moschettieri)
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeLun 21 Dic - 17:13

Myosotis ha scritto:
Comunque ci riprovo: come biiìip si inserisce un'immagine dal mio disco rigido perdio!.... 
(perdio si può dire perchè lo dicono anche i tre moschettieri)

E storicamnte provato, e anche presumibile a rigor di logica, che D'Artagnan si rivolgesse a Porthos dicendogli "a Po', come cazzo s'infila questa cintura per tenere su il fodero della spada?".

Adunque, my lady, sient'ammé.
Sulla cornice in alto, proprio sopra alle lettere "tagn" di D'artagnan, ci sono due icone:
- la prima, a sinistra, serve a inviare l'immagine scelta a una specie di "deposito" telematico esterno;
- la seconda, accanto, a inviare/inserire questa immmagine da quel deposito esattamnte nel messaggio che stai scrivendo.

Allora: clicca sulla prima, appare un piccolo menu, sul quele puoi scegliere di "sfogliare" nel tuo pc e trovare l'immagine che vuoi inviare - la selezioni, dicendo "apri" o qualcosa di simile - poi clicchi su "inviare" - cambia il menu, ne appare uno nel quale c'è un indirizzo https/... nella terza riga in basso - selezioni e fai "copia" su questo indirizzo
Poi (senza chiudere il primo menu, che si chude da solo, quando fai il clic successivo) clicchi sulla seconda icona, appena a destra della prima, e scende un menu più piccolo del precedente - in questo c'è uno spazietto dove devi "incollare" l'indirizzo precedentemente copiato - poi clicca "inserire" - ...e oplà, apparirà magicamnte l'immagine che avevi scelto.

Come spesso succede, questa procedura è molto più complicata da spiegare che da mettere in pratica.
Avvertenza: prima di fare tutto questo, accertati d'aver messo il cursore di scrittura là dove vuoi piazzare l'immagine, sennò questa si inserisce in posizioni inaspettate.

Seconda avvertenza: nel primo menu si può selezionare la dimensione dell'immagine.
Non fare caso alle indicazioni, che sono fuorvianti: meglio scegliere l'ultima opzione (immagine più piccola, adatta al blog), le altre forniscono in genere una dimensione esagerata, che non entrerà poi interamente nel riquadro di lettura.
caffe
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeLun 21 Dic - 18:07

si, grazie mille Pier, fin qui ci arrivano anche i ponzesi. Il problema è che poi la foto finisce in un posto del tipo... www.serving.com; che poi mi richiede una registrazione etcetc furioso
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MessaggioTitolo: Re: Due passi per Cinecittà   Due passi per Cinecittà Icon_minitimeLun 21 Dic - 21:44

E daje.
I ponzesi si agitano inutilmente.
Certo che l'immagine finisce, in prima istanza, a servig. com, questo è il deposito.
Il ponzese deve solo copiare l'indirizzo, e incollarlo nella finestra successiva, che si apre cliccando sulla seconda icona.

Non ricordo di essermi mai regostrato su servig.com: nel caso fosse successo in tempi remoti, fallo anche tu, registrati e buonanotte - anche se la cosa mi sembra illogica, visto che ogni volta che uso servig come deposito tramire il forum non mi chiede alcuna autenticazione personale.
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