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Ho bestemmiato,
Ho urlato che Dio non esiste,
e lui ha tratto dal fondo dell'inferno
una donna che farebbe tremare una montagna,
e mi ha comandato:
amala!
Dio è soddisfatto.
Nell'erta sotto il cielo
un uomo tormentato s'è inselvatichito e spento
Dio si stropiccia le mani.
Dio pensa:
aspetta, Vladimir!
L'ha escogitato lui, lui,
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Se è vero che esisti,
o Dio
o mio Dio,
se tu hai intessuto il tappeto di stelle,
se questo tormento,
moltiplicato ogni giorno,
è, Signore, una prova mandata giu' da te,
indossa la toga del giudice.
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Serrerò la bocca,
Non udranno un grido
dalle labbra morse.
Legami alle comete, come alla coda dei cavalli,
trascinami,
squarciandomi sulla punta delle stelle.
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Fa' quello che ti pare,
Squartami, se vuoi.
Io stesso, giusto, ti laverò le mani
Però,
ascolta!
Portati via la maledetta,
che m'hai comandato d'amare!
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Miglia di strade calpestano i miei passi.
Dove andrò a nascondere il mio inferno?
Da quale Hoffman celeste
sei stata concepita, maledetta?
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