Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Dom 10 Gen - 1:20
In carrozza!
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Dom 10 Gen - 1:31
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Dom 10 Gen - 17:21
Il russo Gilels interpreta in un'atmosfera rarefatta, meditativa e quasi romantica la mia sonata preferita di Scarlatti. Dedicata, come sempre, a Tessa e a tutti voi, amici "rossi" circolanti :)
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Dom 10 Gen - 18:20
Grazie, caro Flavio per la sonata.Ma tu non sei rosso? Che sei?
Ospite Ospite
Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Dom 10 Gen - 19:06
"Elementare Watson!" uno dei "rossi" circolanti.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Lun 11 Gen - 16:17
Possiamo passare a Bach? Ti saluto, e piacere per averti conosciuto. Abbi tu una piacevole vita.
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mar 12 Gen - 0:10
Tutti rossi sulla circolare!
Back to Bach: o forse no?
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mar 12 Gen - 1:08
Invenzioni a due e tre voci di Bach.Le conosci ,no?
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mar 12 Gen - 23:31
Le conosco cara Tessa, mi piacciono anche nella versione "romantica" di Bahrami, ma tra le composizioni per tastiera preferisco le Suites inglesi e soprattutto il Clavicembalo ben temperato. Poi con l'Arte della fuga e le Goldberg contempliamo universi e mondi lontanissimi e misteriosi.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mer 13 Gen - 3:52
Caro Flavio, ma guarda un po',io le invenzioni a due voci di Bach le adoro ma la prima sonatina non riesco ancora a farla senza metterci almeno un errore ( e non solo io, le altre sonate si fanno senza errori, ma cosa avrà la prima sonata di invenzioni a due voci di Bach? Non credo sia poi cosi' difficile, anche se molto impegnativa), hai una dritta per suonare Bach senza errori? Ciao
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mer 13 Gen - 22:28
Capita spesso anche a me, con il Clavicembalo ben temperato I e II.
Di solito bisognerebbe studiare i brani lentissimi e a mani separate, ma questo sicuramente lo sai già meglio di me.
A volte poi mi capita di tornare a casa in estate dopo qualche giorno di vacanza senza esercitarmi, rimettermi al pianoforte e suonare meglio che se avessi fatto ore ed ore di esercizi. Forse è più importante essere sciolti e rilassati, o in armonia con gli elementi. Mah. Intanto godiamoci chi è bravo! Ciao Tessa e buone note.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Gio 14 Gen - 3:03
Caro Flavio, io i brani di Bach li ho trovati diffici piu' di quelli di Beethoven-e forse lo sono-perchè la prof.ssa ripeteva:senza di Bach non potete fare nulla, senzadi Bach non potete fare nulla, e non so se sia vero, a questo punto quando mi mise davanti Bach , Invenzioni a due voci, io non volevo davvero saperne, ma lei mi incoraggiò dicendo che le sonate erano bellissime ( lo disse anche per Schubert, Schumann, Mozart etc), certo non le potevo fare pensando aqualche altra cosa, e si capisce, e io mi sono esercitata molto prima con una mano e poi con l'altra ma al momento di metterle insieme-la sonatina è deliziosa, sì,- almeno un errore nella prima sonatina lo faccio sempre, nelle altre no, per me è un mistero, devo odiare la prima sonatina in modo particolare, ci riproverò, sì. Tu mi parli di tutti questi altri strumenti , di cui non sono esperta, ma certo gli altri, qui,si intenderanno di molti altri strumenti. Ciao, buonanotte.
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Gio 14 Gen - 22:39
Anche a me, se ci penso, capita di eseguire peggio alcuni preludi e fughe di Bach che ho studiato per primi, magari in vista di un esame imminente, invece di quelli che ho imparato per mio desiderio negli ultimi anni.
Buonanotte Tessa-Euterpe. Che la musica popoli e allieti i tuoi sogni.
Ospite Ospite
Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Ven 15 Gen - 4:54
Sì, può essere.I primi studi di Bach possono risultare molto duri e antipatici, con le parole bibliche degli insegnanti "Senza di Bach non si va da nessuna parte, senza di Bach non si può fare nulla", e così i primi preludi e fughe di Bach sono odiosi, poi man mano i successivi ci appaiono meno difficili e piu' affascinanti, certo abbiamo un bel po' di tecnica in più nelle mani.
Penso che molta colpa l'abbiano i professori in qualsiasi settore, ricordo che avevamo la monaca di greco che ci rimproverava perchè non sapevamo leggere bene in metrica, ad alta voce, Omero...figurati... Ci scoccio' talmente che poi non sapemmo leggere in latino, in metrica, manco Virgilio, ma non eravamo aedi e rapsodi, che ci importava a noi, ci chiedesse quei quattro paradigmi e la finisse, macchè, leggere Omero in metrica, in greco, queste sono le cose assolutamente inutili che ti fanno studiare a scuola. Non abbiamo imparato a leggere mai nulla, ne'in greco, ne'in latino, in metrica, ma doveva essere nel programma del ministero.Ah, no, un solo rigo so in latino, in metrica, a memoria perfino, il primo rigo della prima ecloga: Titire, tu patulae recubans sub tegmine fagi...etc. Tanta fatica e un rigo solo è rimasto. Euterpe se ne va a dormire, addirittura Euterpe hai scomodato. Ciao
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Ven 15 Gen - 11:05
Noi a Monza avevamo una scuola di musica che non era parificata ai conservatori, eppure ci facevano fare l'esame ogni semestre: lo ricordo come una cosa stressante, anche perché ero piccolo: ho iniziato a otto anni. Ti sentivi la tensione nelle mani. Così quando affrontai la maturità, mi sembrò una passeggiata.
Avevamo anche un professore di teoria, ma non era il mio, che scriveva solfeggi cantati. Si chiama Giuliano Manzi: io adoravo quello che scriveva , lui stava per pubblicare il suo secondo volume di solfeggi cantati e la mia insegnante gli raccontò che non vedevo l'ora di avere il suo nuovo libro. Lui allora me lo regalò con una dedica speciale al "primo che abbia desiderato avere questo libro". Mi ricordo che era simpaticissimo e si sedeva sempre di sbieco quando era teso per gli esami dei suoi alunni: così ogni tanto rompeva qualche sedia e lo rimproveravano! Anni dopo mise in piedi un coro con repertorio legato alla musica popolare, in buona parte friulana come lui era: divertente, originale e stimolante; mia sorella ne fece parte per molti anni. Lui batteva il tempo con i piedi e faceva un casino tremendo, per cui si beccava altri rimproveri dai parrucconi della scuola.
Grazie all'ispirazione dei suoi solfeggi, iniziai a comporre.
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Gio 21 Gen - 0:06
flaviomob
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Titolo: Re: Domenico Scarlatti e la chitarra Mer 3 Feb - 23:50