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 Orrore a Parigi

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MessaggioTitolo: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 14 Nov - 0:09

Condoglianze alla Città di Parigi, già tanto provata. Sarà una lunga notte, purtroppo.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 14 Nov - 0:53

Guardateli al lavoro i costruttori di macerie 
Sono ricchi pazienti neri ordinati idioti 
Ma fanno quel che possono per esser soli al mondo 
Sono agli orli dell’uomo e lo colmano di sterco 
Piegano fino a terra palazzi senza capo. 


A tutto ci si abitua
Ma a questi uccelli di piombo no
Ma non al loro odio per tutto quel che luccica
Non a lasciarli passare. 


Parlate del cielo e il cielo si vuota
Poco c’importa l’autunno
I nostri padroni hanno pestato i piedi
Noi l’abbiamo dimenticato l’autunno
Dimenticheremo i padroni. 


Città in secca oceano d’una goccia scampata 
Di un unico diamante coltivato alla luce
Madrid città fraterna a chi ha patito
Lo spaventoso bene che nega essere esempio
A chi ha patito 
L’angoscia indispensabile perché splenda quel bene 


E alla sua verità salga la bocca 
Raro alito sorriso come rotta catena
E l’uomo liberato dal suo passato assurdo
Levi innanzi ai fratelli un volto uguale 

E alla ragione dia vagabonde ali.

Paul Eluard

 

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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeVen 20 Nov - 8:29

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/17/bataclan-avete-ammazzato-lamore-della-mia-vita-ma-non-avrete-il-mio-odio-antoine-rimasto-solo-con-il-figlio-di-17-mesi-scrive-ai-terroristi/2226640/
 
Bataclan, “avete ammazzato l’amore della mia vita ma non avrete il mio odio”: Antoine, rimasto solo con il figlio di 17 mesi, scrive ai terroristi
 
Antoine, al Bataclan, ha perso “una persona eccezionale, l’amore della sua vita, la madre di suo figlio”. Antoine è rimasto solo con il figlio di 17 mesi perché la sera del 13 novembre nella sala concerti di boulevard Voltaire la vita di sua moglie è stata brutalmente spazzata via. Eppure scrive su Facebook parlando direttamente a chi questa vita l’ha spezzata: “non avrete il mio odio”.

“Non so chi siete – scrive – e non voglio saperlo. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. E’ quello che cercate, ma rispondervi con l’odio sarebbe come cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi ai miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per a sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa“.
 “L’ho vista stamattina, finalmente – continua ancora Antoine – dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di dodici anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere dove voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno e per tutta la vita questo petit garcon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio”.

.  .  .  .  .  . 
“rispondervi con l’odio sarebbe come cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete”,  in questa frase vedo la risposta migliore alla ferocia di coloro che vogliono atterrire il mondo con la violenza e con l’odio. I commenti sul F.Q. a questa pubblicazione sono diversi e tralascio quelli dei “razzisti” e  guerrafondai (gli stessi che, poi, invocherebbero “Pace”), ma ce ne sono altri che invitano a riflettere come quello di loretta pasquini (“l'atteggiamento di questo padre mi ricorda un episodio del film "Gandhi" , secondo me il più bel pezzo del film, in cui un padre indiano, disperato, va da Gandhi, pieno di odio contro i musulmani che in un attentato gli hanno ucciso il figlioletto. Gandhi comprende il suo dolore e gli dice "per uscire dal tuo odio vai, prendi un bambino musulmano orfano, adottalo amalo e fanne un buon musulmano"), o di Il contadino (“Queste parole, non possono non farti accomunare al dolore di quest'Uomo con la U maiuscola!”). 
Al momento, bisogna diffondere i sentimenti di nobiltà che possono caratterizzare l’animo dell’uomo e rifiutarsi di percorrere la strada imposta dagli altri con la violenza e cecità, come scrive  Gioele (“Da diffondere. Ed in fretta,pure...”)
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeVen 20 Nov - 17:27

Parole commoventi, forti, difficili da commentare, ma che arrivano alla radice dei sentimenti.
C'è da chiedersi come si può aiutare Antoine per aiutare il suo piccolo e noi stessi.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeVen 20 Nov - 18:48

einrix ha scritto:
Parole commoventi, forti, difficili da commentare, ma che arrivano alla radice dei sentimenti.
C'è da chiedersi come si può aiutare Antoine per aiutare il suo piccolo e noi stessi.

Dovremmo continuare coi nostri standard di vita ... anzi, incrementarli. 
Oggi, all'ora di pranzo, ho "girato" fra i canali televisivi per non sentire il tam tam di "tutto lo jihadismo minuto per minuto" e mi sono imbattuto nelle fasi finali di un programma culturale (forse su RAI 3), liberatorio ma impegnato, con una graziosa conduttrice ed un commentatore esperto sul tema: questi contenuti non si sconfiggono facilmente .. anzi, alla lunga, risultano valori vincenti. 
Il regista premio Oscar per The Artist, Michel Hazanavicius, in modo provocatorio descrive la differenza abissale fra il tenore di vita francese e quello proposto da qualsiasi fanatismo religioso: “Fondamentalmente, in Francia, tra il nascere e il morire il più tardi possibile, l’idea è quella di scopare, ridere, mangiare, giocare, scopare, bere, leggere, fare un pisolino, discutere, magiare, dissertare, dipingere, passeggiare, fare giardinaggio, leggere, scopare, fare regali, dormire, guardare i film ... Cerchiamo di non disturbare gli altri, questo è il principio, ma non ci piace che qualcuno ci dica quello che dobbiamo fare o quello che non dobbiamo fare. Si chiama Libertà. Farete ancora morti, sì. Ma agli occhi della Storia non sarete che i sintomi abominevoli di una ideologia malata. Ovviamente non vinceremo nemmeno noi. Altre persone moriranno, per niente. Altre decideranno di affidarsi ai Le Pen, agli Assad o ai Putin per sbarazzarsi di voi, e allora perderemo una seconda volta. Ma voi non vincerete. E quelli che resteranno continueranno a scopare, bere, cenare insieme ...” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/18/hazanavicius-regista-premio-oscar-per-the-artist-scrive-allisis-non-vincerete-noi-francesi-continueremo-a-scopare-e-a-cenare-insieme/2231593/ ).
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeVen 20 Nov - 23:08

Condoglianze ai parenti di tutti i defunti la cui morte è prodotta da aberranti ideologie e/o dall'interesse di chi vende armi.
cardif
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 21 Nov - 0:31

Caro Iafran,
sono rimasta estasiata nel leggere ciò che dice il regista , premio Oscar ( nientedimeno) Michel Hazanovicius, in modo provocatorio, sulla differenza del tenore di vita francese e quello proposto dal fanatismo religioso. Ebbene, ci racconta che in Francia si fa il pisolino, si dorme ( si dorme molto, vedo...), si discute, si scopa ( lo ripete 9 volte), si fa giardinaggio, si vedono film,  e cosi' va avanti nell'elenco, ci mancava tirasse solo fuori il bestiario medievale.
Allora ecco che si fa nella Terra di François Villon, di Cartesio, di Voltaire, di Montesquieu, di d'Alambert, di Pascal.

Io ricordo una frase famosa di Baruch Spinoza, che reputo il piu' grande folosofo al mondo dopo Kant, che recita:neque ridere, neque lugere, sed intelligere.
Ciao
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 21 Nov - 2:10

tessa ha scritto:
sono rimasta estasiata nel leggere ciò che dice il regista , premio Oscar ( nientedimeno) Michel Hazanovicius, in modo provocatorio, sulla differenza del tenore di vita francese e quello proposto dal fanatismo religioso. Ebbene, ci racconta che in Francia si fa il pisolino, si dorme ( si dorme molto, vedo...), si discute, si scopa ( lo ripete 9 volte), si fa giardinaggio, si vedono film,  e cosi' va avanti nell'elenco, ci mancava tirasse solo fuori il bestiario medievale.
Allora ecco che si fa nella Terra di François Villon, di Cartesio, di Voltaire, di Montesquieu, di d'Alambert, di Pascal.

Dopo la prima parte (da me accorciata), Hazanavicius scrive “Cerchiamo di non disturbare gli altri, questo è il principio, ma non ci piace che qualcuno ci dica quello che dobbiamo fare o quello che non dobbiamo fare. Si chiama Libertà”. Poi, a me sembra che rifletta e che vada oltre l’accaduto (“Farete ancora morti, sì. Ma agli occhi della Storia non sarete che i sintomi abominevoli di una ideologia malata. Ovviamente non vinceremo nemmeno noi. Altre persone moriranno, per niente. Altre decideranno di affidarsi ai Le Pen, agli Assad o ai Putin per sbarazzarsi di voi, e allora perderemo una seconda volta. Ma voi non vincerete“) anche se finisce riproponendo lo sfottò iniziale.
Una bella soddisfazione per gli jihadisti vedere l’effetto delle proprie gesta nelle vite abituali degli occidentali e nelle azioni dei governanti delle maggiori potenze mondiali! 
Ma gli occidentali possono sempre rendere pan per focaccia: al fanatismo ottuso di "sbandati in cerca di identità e di gloria celeste", un pari (o superiore) "fanatismo intelligente" di tanti, un "fanatismo internazionale". Vedremo dopo chi la vince!
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 21 Nov - 2:49

Il discorso del regista spiega benissimo cosa sia diventato il concetto di Libertà: tempo libero, la libertà di giocare e scopare.
Una cosa bellissima, che De Gregori spiega con un paio di versetti di una delle sue canzoni più belle, che  descrive il ritorno di una soldato dalla guerra.
Cose bellissime quando si devono conquistare, magari proprio con una guerra, ma poi, cosa fare della pace così ottenuta? E cosa fare della libertà, stavolta con la lettera minuscola, cioè quella che è affidata alla nostra coscienza individuale al mattino, quando ci svegliamo con lo spazzolino da denti già infilato in bocca?
Nel nostro dopoguerra lo scopo era chiaro: la libertà di lottare per una società più giusta.
Non è diventata più giusta, ma solo più ricca.

Etc etc etc
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 21 Nov - 8:26

Rom ha scritto:
E cosa fare della libertà, stavolta con la lettera minuscola, cioè quella che è affidata alla nostra coscienza individuale al mattino, quando ci svegliamo con lo spazzolino da denti già infilato in bocca?
Nel nostro dopoguerra lo scopo era chiaro: la libertà di lottare per una società più giusta.
Non è diventata più giusta, ma solo più ricca.

Concordo, "non è diventata più giusta, ma solo più ricca" votata all'individualismo, che emargina sempre di più e fomenta odio nelle classi subalterne. Se poi queste hanno il sostegno dei professionisti dell’odio, che acuiscono i difetti sociali e rivendicano protagonismo per l’inversione dei ruoli ... saremo costretti a considerare e a dare, nostro malgrado, importanza e celebrità agli autori delle azioni più cruente e sanguinarie. 
La partecipazione corale alle disgrazie altrui è giusta e innegabile, ma in questo caso solo "il rendere pan per focaccia" agli emarginati ed ai delinquenti, votati al loro sacrificio ed a quello delle vittime innocenti, non porta alla soluzione sperata.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeSab 21 Nov - 14:57

tessa ha scritto:
neque ridere, neque lugere, sed intelligere.
Bellissima citazione. Ma l'olandese Spinoza era un grande filosofo razionalista del XVII secolo, mica un gaudente francese del terzo millennio.
cardif
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeDom 22 Nov - 22:36

cardif ha scritto:


Bellissima citazione. Ma l'olandese Spinoza era un grande filosofo razionalista del XVII secolo, mica un gaudente francese del terzo millennio.

Mentre, il regista Hazanavicius, scrivendo il termine "scopare" per 9 volte (come risulta nell’articolo del F. Q.), lo abbia fatto per spiegare "ai terroristi quel che i francesi amano fare, in quella che pare un’ode alla sessualità libera e disinibita", una sessualità che non è da tutti e che spinge alcuni a fare atti inconsulti e feroci verso il mondo intero.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMar 24 Nov - 4:53

Caro Iafran, loro non vinceranno, e vinceremo noi.
Guarda come stiamo bombardando, con i caccia partiti dalla portaerei De Gaulle , cercando di scansare la contraerea di Assad, vinceremo noi, questa cosa di caccia e contraerea mi spaventa molto, sembra un film della II Guerra Mondiale, ma vinceremo noi.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMar 24 Nov - 7:17

Non vorrei sembrare troppo spinoziano, ma "scopare" è la cosa che fanno di più anche i fanatici, i terroristi, e gli intregalisti esaltati delle religioni abramitiche.

Le intenzioni del regista, con quel discorso, erano chiare, ma sono state espresse in modo pessimo: se questi sono gli intellettuali, e se questi sono i manifesti dell'Occidente, abbiamo già perso.
La descrizione che fa questo tizio si adatta benissimo a dipingere quello che era il mondo romano del tardo impero, quando si stava disfacendo.
La "gioia di vivere", e la ville lumiere, erano e sono un'altra cosa: per descrivere e raccontare le cose semplici servono gli artisti, sennò sono fotografie d'una sala da pranzo dopo un'abbuffata, o tutt'al più le foto di Barillari alla movida della Milano di Lele Mora o alla Roma della Grande Bellezza.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMar 24 Nov - 8:25

Forse apro un 3D, nel quale mettere le rappresentazioni delle cose che ci appartengono e che sono realmente anti-Isis, coè le cose che davvero fanno paura agli integralisti, o che sono incompatibili con la loro mentalità, con la loro cultura e stato d'animo.
Forse.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMar 1 Dic - 16:05

Nella puntata radiofonica di Zapping.2 del 17 novembre 2015 (http://www.radio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-48136ba8-08f1-49b6-b7cf-e112c86d3a33.html ), l’ambasciatore Sergio Romano rispondeva con prontezza “Certo che siamo in guerra!” alla domanda posta dal conduttore, e quando Ruggero Po chiedeva a Manlio Graziano: “Quali sono le analogie e le differenze con le guerre del XX secolo?”, quest’ultimo (professore di Geopolitica delle religioni alla Sorbona e all’American Graduate School in Paris) rispondeva testualmente così: “Secondo me non c’è nessuna analogia, il termine è completamente sbagliato e si sta parlando di cose diverse in realtà; perché una guerra c’è …  e la guerra è in Siria, in Iraq ed è una guerra che è incominciata nel 2003,  per certi versi anche prima:  quella è la vera guerra.  Qui siamo di fronte a dei fenomeni, che, tutte le volte che si sono qualificati in termini bellicisti,  non fanno altro che rinforzare la presunzione da parte di quegli assassini di essere effettivamente parte di un esercito … di essere … di stare combattendo una guerra per la difesa di certi valori contro altri valori. Secondo me, non meritano neanche di essere trattati in questa maniera; perché in realtà, se si guarda al loro curriculum, sono tutti dei piccoli delinquenti che hanno cercato di trovare un significato a delle vite prive di significato, abbracciando questa causa ...  se non ci fosse stata la guerra in Siria, se non ci fosse stato il ritorno delle religioni sulla scena pubblica, se non ci fosse stato il bisogno da parte di certi Stati di utilizzare questa forma, probabilmente, questi sarebbero rimasti dei piccoli o grandi delinquenti … Una cosa è morire per difendere lo spacciatore all’angolo della strada un’altra cosa è morire per un significato.
Rispetto alla guerra … è che tutte le volte che si parla di guerra si dà una legittimazione  alle motivazioni farneticanti  di questi individui. Oltretutto c’è anche un altro risvolto … che è abbastanza inquietante:  è da anni che si continua a parlare di una coalizione di (che poi non si è mai capito se sono 20, 50, 2, 8) Paesi che stanno combattendo contro l’ISIS (o come lo volete chiamare) e siamo sempre al solito punto. Allora se si abbraccia la retorica guerriera e poi si mettono 50 paesi tra cui gli USA, la GB, la Francia, la Russia; cioè tutte le più grandi potenze militari del mondo, che non sono capaci di venire a capo di un manipolo di delinquenti in Siria non è che queste potenze ci facciano grandi figure”.
 
A mio parere Manlio Graziano fa un’analisi in totale autonomia, senza preconcetti e senza risentire delle emozioni del momento.
Il dibattito, comunque, rimane aperto.
Attenzione, però. Convenire di essere in guerra è prestarsi al gioco dei guerrafondai: da una guerra ne avrebbero da guadagnare solo loro!
Ben diverso, invece, è relegare gli atti di terrorismo alla volontà di pochi esaltati, che ostentano fondamentalismo religioso (il proprio), ma sono solo vogliosi di protagonismo a qualsiasi costo!
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMar 1 Dic - 21:50

iafran ha scritto:
.. Convenire di essere in guerra è prestarsi al gioco dei guerrafondai: da una guerra ne avrebbero da guadagnare solo loro!

Concordo.
Almeno se per la parola 'guerra' si vuole conservare il suo significato originario. E in questo caso è importante, per non legittimare questi delinquenti, che forse mascherano col fanatismo religioso una semplice voglia di conquista del potere e del denaro. Anche se poi c'è qualcuno fuori di testa che prende per vera la scusa ideologica.
Del resto anche Bush parlò di una guerra preventiva, aberrante, e giustificò l'intervento in Iraq come voluto da Dio, delirante. E questo intervento è stata causa, anche se non la prima nel tempo, della destabilizzazione dell'area e dell'attuale situazione. Prima c'è stato l'intervento in Afghanistan in funzione anti Russia col finanziamento delle scuole coraniche. E prima ancora il sostegno ai regimi assoluti come quello egiziano e la lotta ai Fratelli musulmani.

Se poi, alla leggera, qualcuno usa la parola 'guerra' stupidamente per tante altre situazioni, come per la lotta tra i concorrenti del Grande Fratello, allora stiamo messi proprio male ...

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 3:24

Caro Cardif, certo è solo voglia di conquista del potere e del denaro, per avere migliori condizioni di vita, riserve idriche in abbondanza ( finchè dureranno), ottimi strumenti ospedalieri per l'estrazione delle immagini ( Tac, Pet, Rmn, etc), migliori terapie mediche, per il loro popolo, ovvio ,ci vogliono conquistare e spodestare.
Io immaginavo, alle elementari, i barbari che calarono in Italia, con elmi con corna in testa, e pericolose durlindane roteanti, poi alle medie e al liceo capii che scendevano a valle per fame, con tutte le loro masserizie, con eserciti di donne stracciate, e con bambini malati e laceri, e galline e papere al seguito, altro che i Crociati che partivano con attrezzatissimi carri ripieni di puttane  che conoscevano ogni specialità- e cosi' ecco che i feroci Longobardi mi apparvero quali fossero in realta', un popolo che andava in piu' fertili aree per una vita migliore. Non credo che nessuno piu' creda , oramai, che siano spinti da furore ideologico, forse qualche massaia pia, preoccupata della progressiva spoliazione dei simboli religiosi cattolici in Occidente, puo' crederlo.
Ho visto parlare in tv dei simboli religiosi. Stasera a Ballarò, la Santanchè parlava del Natale come di un simbolo religioso, una questione estetica e basta, insomma, eppure non è cretina e nè ignorante, ma il simbolo racchiude una verita' di fede profonda, noi cattolici, durante la Pasqua, recitiamo , invece del Credo solito, il Simbolo Niceno-Costantinopolitano, che fu promulgato cosi' dal  Concilio Ecumenico Costantinopoli I (381), che è secco, stringato, essenziale.
Per chi crede, non sara' la mancanza del presepe con le pecorelle e le fontanelle, in una scuola dello Stato, a confondere e ad arrestare il suo percorso religioso, anzi potrebbe solo stimolarlo.
Ciao
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 7:42

"Secondo me non c’è nessuna analogia, il termine è completamente sbagliato e si sta parlando di cose diverse" -  diceva Manlio Graziano, come ci riferisce Iafran nel suo post.
Cose diverse: certamnte sì, e per questo, per sottolinearne la diversità e per uscire dal senso di emergenza bellicista, io ho parlato di Orgoglio e pregiudizio, iniziando un 3D separato.

Ma inutilmente, perchè parlare di guerra - anche solo per negarla - è evidentemente più interessante, come è più interessante confutare le parole di Salvini e Santanchè, ossia farne una questione di comunicazione: anche in una trasmissione come Ballarò, io lascerei da parte i Gasparri e le Santanché, e i leghisti, se volessi trattare questi temi seriamente.
Ma capisco che questo dibattito, quando assume una finalità "politica", deve dar voce anche ai cretini, quando i cretini hanno un seguito elettorale, ma le diatribe con i cretini non fanno fare un passo avanti nella comprensione dei problemi, sono diatribe che appartengono, appunto, a una "cosa diversa".
Diciamo allora che i furori bellicisti sono materia della psicologia di massa, e che semmai fanno parte del problema storico e geo-politico, essendone un contorno.
caffe 
Tessa.
Nel tuo paragrafo di apertura manca il soggetto: "chi" sono coloro che vogliono spodestarci,e  conquistare, etc?
Se intendo genericamente un'insieme di popolazioni mediorientali, si vede bene che sono divise e assolutamnte irriducibili a un unico soggetto pensante e dotato di volontà politica, e tanto meno di strategie.
Se intendi le classi dirigenti di quei paesi - sceicchi, emiri, presidenti - questi hanno già conquistato e spodestato quello che desideravano, o quello che consideravano il meglio dell'Occidente: se lo sono comprato, mettendoci a capo i loro rampolli che hanno studiato Economia a Yale o alla Bocconi, o tutto ciò che era trasportabile se lo sono portato nelle loro residenze.
La mia dentista è andata a Dubai a fare soldi, e a insegnare, e dice che ci sono attrezzature là che manco ce le sognamo qui da noi.
Le cose si comprano, si possono installare ospedali e fabbriche avveniristiche in mezzo alla jungla o al deserto, in pochi mesi, è solo questione di soldi: si comprano anche il knowhow e le competenze - e per quanto riguarda le mignotte al seguito, invece dei carretti ci cono i charter, e spendidi alberghi con saune, piscine, palestre e sdraiette griffate per far giocare le zoccole d'importazione mentre aspettano che i tecnici occidentali finiscano il loro orario di lavoro.
Il benessere non è mai stato un problema, per i ricchi e le classi dirigenti, nemmeno al tempo dei velieri, nemmeno al tempo delle triremi: figurati adesso.
caffe 
Bisogna quindi capire quale sia il soggetto a capo del quale attribuire i verbi del terrorismo.
Come per la mafia, c'è un soggetto di primo livello - cioè l'esecutore materiale, il progettista, la cellula organizzata e il suo bacino di alimentazione sociale, e antropologico - e c'è un soggetto di secondo livello, che consente e probabilmente finanzia e dirige tutto.
Come nella realtà mafiosa, le motivazioni in questi due livelli sono certamnte molto diverse, così come lo sono gli obiettivi a medio e lungo termine.
Il "riscatto sociale" che muove un picciotto siciliano è incoraggiato dal boss, ma nei pranzi che i boss fanno nei ristoranti palermitani o nei resort di Taormina ci fanno una risata sopra, sul "riscatto sociale" del picciotto, o più probabilente nemmeno ne parlano, i loro discorsi sono altri.
caffe 
Per farla breve, e rimanendo sulle genrali, c'è una società globale, finanziaria e tecnologica, nella quale non esistono più le barriere nazionali, né le bandiere, e nemmeno le etnie, e meno ancora le "religioni".
Ogni guerra, oggi, è una guerra interna, una sorta di guerra civile interna a questa società globale.
Date le dimensioni, e la varietà delle situazioni in gioco, la sua complesstà è dieci volte superiore a quella delle guere civili che hanno interessato le singole nazioni nei secoli scorsi.
E le guerre civili, si sa, non sono vere "guerre", ma sono fenomeni politici, antropologici e culturali.
Ogni guerra civile è nata su qualche "orrore a Parigi" o in altri luoghi - Baghdad, Kabul, Guantanamo, i campi di pomodori del casertano, le miniere gallesi, i campi di cotone in Alabama, le navi negriere, i gulag...
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 12:10

tessa ha scritto:
Ho visto parlare in tv dei simboli religiosi. Stasera a Ballarò, la Santanchè parlava del Natale come di un simbolo religioso, una questione estetica e basta, insomma, eppure non è cretina e nè ignorante,

La Santanchè è una donna qualunque, non diversa né migliore intellettualmente dalla "massaia pia" da te evocata, cara Tessa - sicuramente non è pia, e dubito fortemente che sia massaia, e a quanto sembra non è nemmeno una buona imprenditrice, e quindi nell'insieme il paragone fa grave torto alle massaie.

Ma al di là del caso Santanchè, e di casi equivalenti - Gelmini, Gasparri, Minetti, Madia, Picierno, Renzi, Verdini etc - sarebbe il caso di riflettere sul fatto che su temi del genere fino a pochi decenni fa intervenivano i Gramsci, i Bertrand Russell, i Sartre, i Camus, e in tempi ancora anteriori i Kant, gli Spinoza, i Seneca e i Tolstoj: le chiacchiere da trivio e da taverna, certamente, s'intrecciavano fitte e inarrestabili, ma erano comunque chiacchiere da taverna e da trivio, o tutt'al più scherzi intellettuali dei "chierici vaganti" o dei trovatori, o degli studenti in vena di sberleffi, o degli artisti gaglioffi.

Nell'avvento della democrazia era lecito illudersi che la sapienza di Kant e Spinoza - una frazione almeno di questa sapienza - si trasferisse e diffondesse nei trivi e nelle taverne, grazie alla scuola dell'obbligo e alla stampa, e alla comunicazione.
In vece dobìbbiamo constatare che i Kant sono scomparsi, o se ci sono sono ammutoliti, o sommersi e confusi nel caos di una comunicazione che è diventata "rumore di fondo".
E constatare che i temi della vita e della morte, e del treno della storia, sono nelle mani e sulla bocca di coloro che un tempo stavano nei trivi e nelle taverne, e che ragionano e hanno cultura e coscienza esattamnte uguale a quella che imperava nei vicoli della Suburra romana o nei triclini dei gaudenti di provincia.

Detto in parole povere: che cazzo mi può dire a me, una Santanché, o un Renzi? E che cazzo possono dire personaggi del genere, a chi abbia fatto le scuole medie, non dico il liceo o l'università?
O a chi abbia letto - non so, cito a caso - Primo Levi, o Malaparte, o Pavese?

Questa è una caricatura oscena della democrazia, la negazione delle "magnifiche sorti e progressive".
Qualcuno, già ripetutamnte in anni recenti, ha fatto un agghiacciante paragone tra i "grandi" che oggi si riuniscono nei vari G7-8-9, e nei vari consessi internazionali, e i De Gasperi, gli Adenauer, i Roosvelt, i Brandt, i Palme, i De Gaulle, i Mitterand - e Berlinguer, Almirante, Moro di casa nostra.
A indagare impietosamente, certo, anche i grandi del dopoguerra hanno limiti e debolezze, e forse alcuni di loro apparirebbero meno grandi - così come, forse, alcuni del nanetti attuali personalmente sono meno scrausi di quanto sembrino: ma infatti, non si tratta di meriti personali - o soltanto personali.
Ci sono generazioni di "grandi" che sono tali in quanto rappresentano una cultura, una "forza storica" che travalica la loro dimensione individuale.

Se la democrazia è quella che produce le "Santanché maitresse à penser", abbiamo già perso, anche se non ci fossero nemici pronti a celebrare una qualche vittoria.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 15:38



1997/98

Il fascino di un atelier pieno di mèche di profumi e sorrisi 
Armani Dolce e Gabbana Valentino. 
Il mito di una rock star coi suoi successi sempre più famosi 
e voi tutti in piedi col vostro accendino.
G/coro: e intanto i barbari arrivano i barbari. 
E intanto i barbari arrivano i barbari.
Passare una serata allegra nel clima intimo della tua casa
assistere a un programma trucido con il pianto in gola.
Oppure in un grande stadio all'ultimo minuto della ripresa
arriva finalmente il goal e parte la 'ola'.
G/coro: e intanto i barbari arrivano i barbari. 
E intanto i barbari arrivano i barbari.
Il lotto il totogoal il gratta e vinci ma che emozione
la vita é un uovo di Pasqua una lotteria.
Il gusto di un corpo sano mangiare poco ed allenarsi bene
coi vostri massaggi e l'omeopatia.
G/coro: e intanto i barbari arrivano i barbari.
Ma chi sono i barbari 
dopo ve lo dico i barbari.
E voi indaffarati con niente da fare con niente da dire
avete capito che anche l'aspetto si può migliorare. 
Vi fate il viso le mani i piedi vi fate i capelli 
ma l’ansia cresce vi fate le tette il culo e le cosce mhh che cosce
E devo dir che siete bravi bravi 
siete proprio bravi bravi 
che date il vostro contributo 
il vostro aiuto festoso e originale 
alla caduta  alla caduta 
alla caduta dell'Impero Occidentale.
In questa allegra esibizione
ognuno é artista come può come gli viene
Immergersi in un computer e rincoglionirsi con un bel giochino
un video pieno di ostacoli senza fine.
In genere si finisce in un gradevole ristorantino
una gran bella mangiata e tutto va bene.
G/coro: e intanto i barbari arrivano i barbari. 
E intanto i barbari arrivano i barbari.
L'insolita emozione di una domenica un po' speciale
commossi tra la folla a vedere il Papa.
C'é un senso di euforia di grandi mutamenti nel sociale
tra poco cambia tutto ormai siamo in Europa.
G/coro: e intanto i barbari arrivano i barbari.
Ma chi sono i barbari 
dopo ve lo dico i barbari
E voi spensierati con niente da fare con niente da dire 
un' idromassaggio mezz'ora di stretching e via a ballare. 
Un po’ di palestra la tua pasticchina ma senza eccesso
Un po' di orecchini la lampada al quarzo 
e un pelo di sesso che sesso
E devo dir che siete bravi bravi 
siete proprio bravi bravi 
che date il vostro contributo 
il vostro aiuto festoso e originale 
alla caduta alla caduta
alla caduta dell'Impero Occidentale.
E intanto i barbari  arrivano i barbari 
e intanto i barbari ma che paura i barbari 
arrivano i barbari 
Da come noi viviamo i barbari 
da quello che facciamo i barbari
Sì ma chi sono i barbari 
adesso ve lo dico i barbari 
i barbari i barbari i barbari.
Eccoci qua eccoci qua.
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 15:52

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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeMer 2 Dic - 16:17

Tessa ha scritto:
" certo è solo voglia di conquista del potere e del denaro, per avere migliori condizioni di vita, riserve idriche in abbondanza ( finchè dureranno), ottimi strumenti ospedalieri per l'estrazione delle immagini ( Tac, Pet, Rmn, etc), migliori terapie mediche, per il loro popolo, ovvio ,ci vogliono conquistare e spodestare."

Su Wikipedia c'è:
"La nascita dei Fratelli musulmani si collocava nel quadro di un risveglio culturale e religioso che, nei primi decenni del XX secolo, reagiva all'occidentalizzazione della società islamica. L'intento del fondatore era di promuovere la dignità e il riscatto dei lavoratori arabi egiziani, nella zona del Canale di Suez; di seguire l'etica e la concezione civica proposta dall'Islam; il tutto ottenuto con l'educazione delle persone agli insegnamenti islamici della solidarietà e dell'altruismo nella vita quotidiana."

Conquista di benessere sì, ma anche desiderio di riscatto dal dominio straniero, dal colonialismo.
Io mi sono fermato alla lotta contro i Fratelli musulmani.
Da Floris su La7, ieri sera,  ci è arrivato Nicola Grattieri: ha messo come causa dell'attuale situazione anche quella pretesa di colonizzazione, di "andare in Africa ad imporre la nostra civiltà".

E si potrebbe arrivare alle crociate, naturalmente e tranquillamente. Non per niente ci chiamano ancora crociati, là.
Invece che sostenere i dittatori, in Africa come in Sud America, il mondo accidentale, 'superiore' solo per presunzione, avrebbe fatto bene a migliorare le loro condizioni di vita, e non sfruttare soltanto loro e i loro territori.
Schiavismo; occupazione di territori perché ricchi di minerali, come l'Agip in Niger; distruzione della pesca sulle coste somale per il proprio tornaconto. Questo ha esportato la nostra 'società civilmente superiore'. E poi ci si lamenta delle rivolte, di Boko haram, della pirateria somala. Si continua ancora a difendere il nostro 'mondo', chiedendo la libertà per i marò. Dimostrando di non aver capito l'evoluzione degli eventi.
E abbiamo i Salvini e le Santecché (che non so in base a che definisci 'non cretina né ignorante'). Questi parlano del Natale solo come evento, come 'festa' della società occidentale, come fatto socio-commerciale.
Crozza, sempre il migliore analista politico, l'ha chiesto: "Salvini, guarda che tutti quelli del presepe erano arabi, a parte i re Magi che invece erano curdi". Altro che civiltà 'occidentale'. Parole sprecate parlare di evento culturale con Salvini.

Certo, in occidente c'è stata una migliore evoluzione in termini di benessere, mentre là non c'è stato un analogo sviluppo. Forse proprio per l'assenza di una democrazia partecipativa.
Ma non è che possiamo esportarla noi con le bombe perché le dobbiamo smaltire per sostenere le nostre industrie, né possiamo sostenere i dittatori perché con loro facciamo affari.

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeGio 3 Dic - 3:05

Caro Cardif, ma qui ci troviamo di fronte a migrazione di popoli per recarsi in territori con condizioni climatiche migliori, cio' è sempre avvenuto nel corso dei secoli. Sceicchi ed emiri hanno le loro splendide abitazioni accanto a S. James Park con saune e danzatrici del ventre orientali e non , ma devono pensare anche ad una folla affamata di beduini, li usano e li mandano a buttare bombe a Parigi col miraggio della morte che dara' loro sesso in Paradiso. Non c'è nessuno scontro ideologico, si tratta di accaparrarsi le zone del globo che hanno un clima migliore. Mi diceva un amico che gli emiri non hanno problemi a costruire nel deserto un ospedale con apparecchiature sofisticate per curare i beduini ( loro, le loro mogli e concubine si curano in cliniche di lusso in Occidente), ma alfine converra' questa spesa e costruire ospedali senz'acqua e solo in mezzo alla sabbia, o non sara' piu' facile accaparrarsi le nostre città sgozzandoci uno alla volta? Cosa ci faranno gli emiri con i loro Rolex se non avranno nè da bere, e ne' da mangiare? Mangeranno orologi preziosi? E'ovvio che devono mandare qualcuno alla conquista.
Quando passeggio per il lungomare di Ostia , rimango esterrefatta dall'arenile che ogni anno appare sempre piu' azzannato e va scomparendo, i ghiacciai dei poli si sciolgono, le citta' costiere saranno sommerse, non sono io che faccio l'apocalisse, l'Italia è fortunata per i bacini idrici che ha nelle colline, nelle montagne, ma anche questi finiranno per scomparire. Non ci si aspettava un mutamento climatico cosi' rapido da giustificare una tale migrazione di popoli, che sara' sempre piu' tumultuosa e inarrestabile, relegando le favole dello scontro ideologico nel bagagliaio delle Mille e una Notte.
Ciao
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitimeGio 3 Dic - 20:01

Cara Tessa,
lo so che ci sono coloro che temono che masse oceaniche di centinaia di milioni di persone potrebbero venire dall'Africa in Europa, in cerca di condizioni di vita migliori. Anche se non so come fanno a non rendersi conto che, aumentando il numero di immigrati, le condizioni peggiorerebbero e quindi non ci sarebbe più attrazione per gli altri e il fenomeno tenderebbe a fermarsi molto prima.
Come so che ci sono coloro che temono che masse oceaniche d'acqua, questa volta, prodotte dall'aumento della temperatura del globo, sommergeranno le coste delle terre emerse e ridurranno anche l'Italia, tra qualche decennio, alla cartina del disegnatore Jay Simons. E in tal caso non ci sarebbe lo spazio vitale nemmeno per gli indigeni.
Chi vivrà vedrà.

Io però credo che l'attuale esodo che fa muovere centinaia di migliaia di persone dall'Africa all'Europa sia dovuto alle condizioni di vita esistenti là, e non alle variazioni climatiche.

Il Papa, che fa geopolitica,  "spera di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sul traffico illecito di diamanti e di avorio che finisce per finanziare il terrorismo e i gruppi radicali islamici. Si tratta di un modo per alimentare l'instabilità politica di tante aree africane. “Il commercio illegale di diamanti, pietre preziose, metalli rari e altri grandi beni strategici, tra cui anche il legname e l'avori rappresenta una fonte per il crimine organizzato e il terrorismo” ha detto ieri, prima di lasciare Nairobi. "

E ha detto pure: "Vergognosa distanza tra ricchi e poveri. Non solo in Africa."

Diamanti e avorio che siamo disposti a pagare a caro prezzo; consumo di armi per non fermare l'arricchimento dei produttori ...

Ecco dei punti da cui partire. Non da muri e bombe.

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Orrore a Parigi   Orrore a Parigi Icon_minitime

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