| | Canone Inverso | |
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| Titolo: Canone Inverso Ven 10 Lug - 16:51 | |
| C’ è una sola cosa per cui le nazioni meridionali di questa Europa a trazione nordica possono dirsi inferiori, ed è la capacità di scegliersi i propri rappresentanti politici. Là dove è stato per primo identificato e teorizzato il fenomeno del populismo, e il clientelismo costituiva prassi di carriera politica, non si è stati capaci di superare lo schema primitivo che faceva primeggiare i ricchi e i ruffiani strumentalizza tori. Non che i barbari del nord custodissero superiori virtù etiche, semplicemente non avevano mai avuto il tempo di abituarsi a società strutturate come quelle meridionali, creatrici di civiltà, ma anche di classi, creatrici di ricchezze, ma anche di disuguaglianze incomparabili con quelle che potevano edificarsi e consolidarsi nei villaggi mobili del nord e nelle vite nomadi di tribù, il cui destino era condiviso dal primo all’ultimo dei suoi componenti. La sudditanza è frutto della civiltà stanziale, che consente l’accumulo delle ricchezze e la separazione dei destini. La coscienza della disuguaglianza si è radicata nel profondo di popoli ricchi e controllati, a cui religione e potere hanno insegnato la complicità e la connivenza più che la ribellione e l’orgoglio. Non è un caso che lo scisma d’occidente si sia verificato laddove ricchezza e clericalismo infastidivano di più la nascita di una classe media orgogliosa. Il protestantesimo è stato nel cinquecento quello che il comunismo voleva essere per l’ottocento, la religione del riscatto. E il sottile disprezzo che perdura nei confronti dei “papisti” è la continuazione della orgogliosa consapevolezza di aver saputo sottrarsi alle logiche dei poteri costituiti. Tutta l’epopea civile della filmografia anglosassone racconta di piccoli individui che si oppongono ai Moloch politico-economici grazie alla consapevolezza dei propri diritti. Quando i diritti non sono stati strappati, ma solo concessi come corollario storico di una evoluzione promossa da altri, rimangono carta straccia, ipotesi di scuola, formalismi senza sostanza. La famosa impossibilità di “esportare la democrazia”. E qui veniamo al punto della scelta della propria classe dirigente, vissuta altrove come l’occasione di controllare con trasparenza i meccanismi comunitari, mentre nei paesi dove la coscienza dei diritti individuali è inquinata da una compromettente storia di passività, si consumano calcoli e vendette di parte, e si affidano i propri destini individuali a campioni di scorrettezza, convinti che se ne avranno benefici personali, gli unici che siano veramente a portata di mano, scordandosi tutti allegramente del bene comune e della sua rapina. Ai molti cittadini increduli che assistono all’elezione di personaggi disonesti e incompetenti non resta che rassegnarsi a vivere in un paese di serie B, almeno fino a che i guasti indotti da queste scelte non suggeriscano di abbandonare quel paese impoverito, incanaglito e senza prospettive. La concorrenza sleale è il contraltare del bene comune, in qualsiasi società. Che i greci e gli italiani tifino per Berlusconi e gli armatori, sono dati incomprensibili, anche se, nel modo contorto degli storici, vi si possono rispecchiare il riflesso condizionato di antiche società basate sul “clientelismo”. Ma la concorrenza sleale che viene condotta in modo svergognato dalle classi politiche nord-europee nell’ambito della UE ai danni di altri partners, quale giustificazione dovrebbe avere? Che fanno gli interessi dei propri popoli? A che titolo allora si impicciano degli interessi degli altri, quando ritengono corretto lasciare inalterate condizioni che favoriscono esclusivamente sé stessi? O introdurre ridicoli regolamenti che sabotano le produzioni altrui, in nome di una omogeneità e di una trasparenza che favoriscono i mediocri e puniscono le differenze creative? Rispettabilissimi pirati fiscali come Juncker e banchieri senza scrupoli come Schauble sono l’orgoglio dei loro paesi, perché ne fanno gli interessi. E sanno muoversi in una Unione Europea, che ha acquisito un preciso schema di poteri e di vassallaggi. Pensate a certi politici italiani, eletti nel modo di cui prima si diceva, edotti solo del loro orticello di scambio, indotti a credersi insostituibili perché referenti annosi di piccoli poteri territoriali, e a quanta possibilità hanno di entrare nell’agone di una riforma politica europea. La differenza è tutta qui. I pirati nordici rispettano un mandato popolare che tutela l’interesse generale di quei popoli, mentre i magliari greci e italiani sono stati eletti solo per tutelare piccoli privilegi interni, che, impoverendo il loro popolo, lo lasciano poi preda degli appetiti esterni dei finti amici. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Lun 13 Lug - 23:47 | |
| - Lara ha scritto:
- E qui veniamo al punto della scelta della propria classe dirigente, vissuta altrove come l’occasione di controllare con trasparenza i meccanismi comunitari, mentre nei paesi dove la coscienza dei diritti individuali è inquinata da una compromettente storia di passività, si consumano calcoli e vendette di parte, e si affidano i propri destini individuali a campioni di scorrettezza, convinti che se ne avranno benefici personali, gli unici che siano veramente a portata di mano, scordandosi tutti allegramente del bene comune e della sua rapina.
Una bella analisi (tutta!), difficilmente contestabile se non con fatti che contraddicano ciò che denunci e che noi abbiamo visto e patito dall’avvento dell’euro in poi (2002). Le società periferiche peninsulari (Italia, Grecia, Spagna) sono quelle che evidenziano meglio gli inconvenienti delle società stanziali, nonostante il fasto goduto quando esploravano nuove terre, facilitati dalla loro posizione geografica. Ma, forse, già da allora erano solo gli intraprendenti e quelli che non avevano nulla da perdere ad “alzare le vele” e sfidare i mari e l’incognito; gli altri, fieri della posizione sociale e delle loro ricchezze, attendevano nei loro palazzi, per fare i prezzi delle merci e per comperare. Su quanto hai detto ( "La sudditanza è frutto della civiltà stanziale, che consente l’accumulo delle ricchezze e la separazione dei destini. La coscienza della disuguaglianza si è radicata nel profondo di popoli ricchi e controllati, a cui religione e potere hanno insegnato la complicità e la connivenza più che la ribellione e l’orgoglio") mi sento di portare ad esempio gli emigranti che rientravano in estate nei nostri paesi meridionali, che venivano notati per la loro emancipazione e per la tendenza quasi a "dissacrare" i personaggi che andavano per la maggiore e che avevano patito prima in paese; solo alle usanze riservavano il più alto rispetto. La stratificazione sociale e le gerarchie non si scompigliano facilmente dove l'economia (scarsa) è concentrata nelle mani di poche persone (come si verifica nei paesi meridionali) e dove si fa di tutto (anche con la violenza) per tenerla sotto controllo. Il campo politico, poi, (nonostante quel che molti predicano) è quello che accentua clientelismo e dipendenza! |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 2:12 | |
| Un periodo non chiaro:Non è un caso che lo scisma d'occidente si sia verificato laddove ricchezza e clericalismo infastidivano di piu' la nascita di una classe media orgogliosa.
Veramente non è chiaro , il grande Scisma d'Occidente (1378-1417) lacerò la Chiesa nello scontro tra papi e antipapi per il controllo del soglio pontificio. Ricordiamo che i papi avevano lasciato Avignone nel 1377 e dopo inizio' il grande Scisma d'Occidente.
il Protestantesimo inizia con Lutero , allorchè affisse le 95 tesi contro la compravendita delle indulgenze, a mezzogiorno del 31 ottobre del 1517, alla porta della chiesa di Wittemberg.
Gia' prima, nella lotta tra Enrico IV di Franconia e Gregorio VII , possiamo vedere lo scontro tra clericalismo e la nascita di una classe media orgogliosa. (Gregorio VII- 1073-1085).
Veramente non so cosa c'entri il grande Scisma d'Occidente. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 8:04 | |
| Si, hai ragione. Ho colpevolmente omologato scisma d’occidente e protestantesimo. Dimentico sempre che nel forum c’è un partecipante severamente armato di matita rossa. Mi scuso con i lettori. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 8:47 | |
| Io non ho fatto caso se c'erano o mancavano due virgolette!! |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 8:48 | |
| Posso permettermi di risolvere la controversia? Propongo a Lara di "corrigere" la sua dizione: da "scisma d'occidente" a "scisma IN occidente", dal che l'intera frase risulterebbe "non è un caso che lo scisma in occidente si sia verificato laddove ricchezza e clericalismo infastidivano di più la nascita di una classe media". |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 14:23 | |
| No, io non sono severamente armata di matita rossa ( perchè dite sempre rossa, e non blu?), ma se scrivi vuoi essere letta, e scusa gia' non ero d'accordo su molte tue idee espresse nel post ma sono andata avanti, ma giunta all'omologazione del Grande Scisma d'Occidente con la Riforma Protestante è chiaro che ho avuto un sobbalzo, qui non si tratta di matita rossa ma di cento anni di storia accartociati
39 anni dura il Grande Scisma d'Occidente (1378-1417) la Riforma Protestante inizia nel 1517
io non sto con la matita rossa ma c'è una differenza di 100 anni di storia,100 anni, capisci?, ora non ho discusso le tue idee, ma dinanzi a cose pratiche, dinanzi alle date storiche, c'e poco da discutere. Io ho sobbalzato sulla sedia.La gente studia, legge, cosi' è. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 14:35 | |
| Rom, nella Storia della Chiesa non si puo' cambiare da scisma d'occidente in scisma in occidente, lo scisma d'occidente non c'entra niente col clericalismo che si scontrava con un'emergente classe borghese, e cosi' ogni movimento storico ha la sua definizione precisa,
Riforma Protestante Controriforma
Non possiamo definire scismi le eresie di Nestorio,di Sabellio, dei Catari, i movimenti dei Flagellanti, dei Dolciniani, etc
Ci sono regole e regole da rispettare
PS. Usiamo la dizione di Grande Scisma d'Occidente per distinguerlo appunto dal Grande Scisma d'Oriente ( 1054), famoso e su cui non c'è bisogno di soffermarsi. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 16:03 | |
| Non si stava facendo la storia della chiesa. Tu, comunque, giustamnte, scrivi Grande Scisma, con le maiuscole, per indicare quell'evento. Dire grande guerra e la Grande Guerra è diverso: quella con le maiuscole è la 14-18, senza dubbio. Tutto qua. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 16:33 | |
| Rom, i libri sono concordi nello scrivere con le maiuscole il grande Scisma d'Oriente ( scisma di Bisanzio), scrivono a volte in maiuscolo e a volte in minuscolo il grande Scisma d'Occidente, non so perchè, forse per la minore importanza rispetto a quello d'Oriente, o perchè non se lo ricorda nessuno. Di' tu come si deve scrivere. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Mar 14 Lug - 21:04 | |
| Si scrive Rom, si legge "ok capo". |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Ven 17 Lug - 10:34 | |
| "C’ è una sola cosa per cui le nazioni meridionali di questa Europa a trazione nordica possono dirsi inferiori, ed è la capacità di scegliersi i propri rappresentanti politici."
Basta fare una rapida disamina di chi rappresenti oggi (o abbia rappresentato in un recente o lontano passato) i cittadini in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Ungheria e si capisce subito che non è affatto così, cara Lara. Non scendo in particolari perché mi fido della vostra memoria. Talvolta noi abbiamo anticipato i tempi di talune trasformazioni-degenerazioni che poi si sono diffuse altrove. Ciò è da ricercarsi nella complessità del nostro territorio, nelle sue strutture sociali, e nelle vicende storiche che hanno portato alla sua formazione ed alla sua unità. Parlare di inferiorità, spiegata a quel modo, sembra una critica gratuita. Buona giornata a tutti Enrico. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Sab 18 Lug - 21:50 | |
| Ad ognuno la propria Storia. Ma è un madornale errore concettuale pensare a un nord e a un sud geografici. Basta guardarsi attorno per capire che ogni luogo è paese; esci di casa e questi riferimenti sono qui, a portata di vita quotidiana, nella tua stessa testa. Mica devo andare in Africa per toccare la povertà: è intorno a me, come un insana paura ogni giorno. La povertà non è solo l'espressione di uno stato materiale che, in ogni caso, ci preclude l'accesso al consumo e, quindi, è marginalizzante per definizione in un mondo come questo. E' qualcosa di molto più profondo che attiene ad uno stato mentale, di subordinazione psicologica ad un pensiero e a una realtà dei fatti acquisiti dall'esterno, dal Potere. Povertà è soprattutto vuoto di coscienza critica, d'istruzione e di cultura, è uno spettro trasversale alla ricchezza economica: è paura, ignoranza feconda delle peggiori aspettative. Trasversale persino ai tempi storici, non fosse per il fatto che raramente ci si illuda di essere tutti ricchi, liberi e sani mentre non abbiamo lo smalto dell'unghia del dito mignolo di chi artatamente disprezziamo. Buon sano marxismo, soccorri una povera anarchica senza fede!
Abbracci, Myos |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Dom 19 Lug - 17:36 | |
| Nella mia ignoranza enciclopedica, sorretta da una solida sottocultura,ho sempre considerato Luigia Sanfelice, di Dumas, un romanzo perfettamente adeguato a desscrivere una realtà in quel modo chiaro e popolare che hanno i grandi reportage giornalistici - e non hanno spesso, anzi quasi mai, i report di sociologia. "I diritti non sono stati strappati, ma solo concessi come corollario storico di una evoluzione promossa da altri" - dice Lara. La povertà "è qualcosa di molto più profondo che attiene ad uno stato mentale, di subordinazione psicologica". dice Myos. Nel romanzo di Dumas questi e altri concetti sono rappresentati attraverso i sentimenti e i mutevoli, paradossali comportamnti della plebe napoletana, che si schiera contro i liberali che vorrebbero emanciparla, e a sostegno del potere che la opprime. Se la plebe non diventa popolo, la democrazia - che già di suo ha qualche problema strutturale - non funziona, e non è nemmeno democrazia. La povertà è la malattia dell'anima della democrazia. Ricordo un dibattito infinito che avemmo in un vecchio forum (di quelli buoni) con l'amico Franz e altri - c'erano anche Cardif e Iafran - proprio sulla povertà: io sostenevo (marxisticamnte, diciamo) che la povertà viene "prodotta" da un sistema socio-economico, Franz negava, dicendo che la povertà è in qualche modo "ontologica", cioè una sorta di "stato di natura" che il sistema in realtà migliora attrverso la produzione di ricchezza. La cosa che adesso chiamno "sinistra" ha semplicemnte smesso di porsi il problema. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Dom 19 Lug - 23:01 | |
| La cosa che adesso chiamano "sinistra" ha semplicemnte smesso di porsi il problema.
Ha smesso e sembra fare del proprio meglio, come a dire che se ci fosse ancora qualcuno a porsi cotanto problema gli facciamo pure venire meno la voglia di provarci tanto siamo devastanti e autodistruttivi nei confronti di noi stessi. Pensavo alla Grecia, a come siamo stati bravi a spegnere ogni barlume di speranza nella sinistra. |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Dom 19 Lug - 23:03 | |
| Quando si fa il deserto, bisogna ricominciare - come sempre, ancora una volta - dalla poesia: dal "coraggio di avere un cuore". |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Lun 20 Lug - 9:53 | |
| - Myosotis ha scritto:
- La cosa che adesso chiamano "sinistra" ha semplicemnte smesso di porsi il problema.
Ha smesso e sembra fare del proprio meglio, come a dire che se ci fosse ancora qualcuno a porsi cotanto problema gli facciamo pure venire meno la voglia di provarci tanto siamo devastanti e autodistruttivi nei confronti di noi stessi. Pensavo alla Grecia, a come siamo stati bravi a spegnere ogni barlume di speranza nella sinistra. I "sindaci", i "governatori", gli "unti" vorrebbero rappresentare la sinistra se dicono di essere di sinistra? "Senz'altro!" direbbero quelli votati dal popolo della sinistra e ci vorrebbero far convenire che gli Stalin, i Ceausescu, i Pol Pot rappresentavano la sinistra. Roba da matti! La voglia di governare o di amministrare a tutti i costi di coloro che si dicono democratici di sinistra (non necessariamente del PD), poi, ci regala i "fac-simili democratici" che siedono a Palazzo Chigi e nelle Sedi dei vari Consigli (regionali, provinciali e comunali), che si offendono se vengono indagati dalla Magistratura e si danno da fare per imbavagliarla. Proprio un bel concetto di democrazia in Italia e ne vediamo le dovute conseguenze nella situazione socio-economica nazionale. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/19/borsellino-crocetta-non-mi-dimetto-e-sfida-il-pd-se-mi-sfiducia-e-golpista/1887944/ Borsellino, Crocetta: “Non mi dimetto”. E sfida il Pd: “Se mi sfiducia è golpista”Possono bastare nuove elezioni per risolvere i casi o non sarebbe meglio costruire l'intelaiatura socio-politica di base per affrontare e risolvere i tanti problemi connessi con la corruzione e con l'associazione mafiosa dentro le istituzioni? "Quando si fa il deserto, bisogna ricominciare - come sempre, ancora una volta - dalla poesia: dal "coraggio di avere un cuore"". Vedi molto bene, Rom! |
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| Titolo: Re: Canone Inverso Lun 20 Lug - 12:48 | |
| Sulla povertà un piccolo ed incompleto ripasso lo potete trovare qui
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Povert%C3%A0 |
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| Titolo: Re: Canone Inverso | |
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