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 Il futuro ha un cuore antico

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MessaggioTitolo: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMar 18 Ago - 7:03

Da Repubblica di oggi.

SAN GIORGIO JONICO -  "Andava via di casa alle 2 di notte. Prendeva l'autobus alle 3. Ai campi, ad Andria, da San Giorgio Jonico, arrivava intorno alle 5.30. Noi a casa la rivedevamo non prima delle 3 del pomeriggio, in alcuni casi anche alle 6. Guadagnava 27 euro al giorno. Poco. Ma per noi quei soldi erano importanti, erano soldi sicuri, assolutamente indispensabili. Fin quando è arrivata quella telefonata: Paola si era sentita male, io non sono riuscito nemmeno a salutarla: ora Paola non c'è più".

fiori
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 19 Ago - 10:21

Della vicenda, in se penosa, forse la parte che può interessare una comunità politica è questa: i ventisette euro per otto ore di lavoro e, "L'azienda per cui lavorava sua moglie dice che aveva un contratto regolare, mediato da un'agenzia interinale. È così?
"Non conosco i particolari, ma so che era assicurata". Interviene De Leonardis, il sindacalista: "Ci sono problemi, cose che stiamo verificando. Sicuramente c'era il pagamento di un intermediario".

L'agenzia interinale passi, ma l'intermediario... E poi quel sindacalista che entra nell'intervista e che non sa niente la dice lunga su come la gente preferisca adattarsi piuttosto che organizzarsi. Era così anche due secoli fa e il socialismo nacque per quello, tra mille difficoltà e tanta gente che preferiva starsene alla larga, pensando per conto proprio, tenendosi le proprie paure, e cercando di non mettersi addosso le preoccupazioni e le difficoltà degli altri; proprio come adesso che c'è gente che avversa la politica ed il sindacato, credo, per non pagare il dazio!

L'articolo è questo: 
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/08/18/news/morta_nei_campi_per_due_euro_l_ora_la_mia_paola_merita_giustizia_-121150267/
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 19 Ago - 19:51

Parole, parole, parole....


19/08/2015 18:43
Martina:lotta a caporali,come a mafia
  18.43                                 
 Martina:lotta a caporali,come a mafia  
 "Il caporalato in agricoltura è un fe- 
 nomeno da combattere come la mafia e   
 per batterlo occorre la massima mobili-
 tazione di tutti. istituzioni, imprese,
 associazioni e organizzazioni sindaca- 
 li. Chi conosce situazioni irregolari  
 deve denunciarle senza esitazione".    

 Lo afferma il ministro delle Politiche 
 Agricole, Martina, in una nota dopo i  
 recenti casi di morte tra braccianti   
 in Puglia,ricordando che il 1° settem- 
 bre prenderà il via la "Rete del lavoro
 agricolo di qualità",un nuovo strumento
 per la certificazione etica del lavoro.

Bene le iniziative dall'alto, ma funzionano solo quelle che partono dal basso. Se ne facciano una ragione, e se vogliono cambiare, si diano una mossa, altrimenti va bene così.
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 19 Ago - 20:21

einrix ha scritto:
Della vicenda, in se penosa, forse la parte che può interessare una comunità politica è questa: i ventisette euro per otto ore di lavoro e, "L'azienda per cui lavorava sua moglie dice che aveva un contratto regolare, mediato da un'agenzia interinale. È così?
"Non conosco i particolari, ma so che era assicurata". Interviene De Leonardis, il sindacalista: "Ci sono problemi, cose che stiamo verificando. Sicuramente c'era il pagamento di un intermediario".

L'agenzia interinale passi, ma l'intermediario... E poi quel sindacalista che entra nell'intervista e che non sa niente la dice lunga su come la gente preferisca adattarsi piuttosto che organizzarsi. 

Una donna parte da San Giorgio Jonico (a SE di Taranto) per andare a lavorare ad Andria, oltre Bari (a più di 250 Km) … forse perché in zona non esistevano braccianti agricoli da inserirle regolarmente nell’azienda o perché non intendevano essere trattati alla pari della manovalanza extracomunitaria e comunitaria regolarmente sfruttata oltre ogni limite?
Ricordo che anni fa un giornalista de l’Espresso ha vissuto la vita di un bracciante agricolo ed ha denunciato tutti gli abusi che subivano i nuovi schiavi, regolari ed irregolari, che “lavoravano” un po’ più a Nord, in provincia di Foggia, nella Capitanata. 
Dopo il clamore giornalistico … tutti zitti!
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 19 Ago - 21:43

Il problema vero è che anche l'area, che siamo costretti a definire "sinistra" per debolissime motivazioni geometriche, è piena di gente (ormai) che vive e che ragiona (soprattutto ragiona) in termini per cui 27 euro li spende per fare colazione la mattina, al bar.
Per pietà (maledetta pietà) faccio grazia di certi discorsi che ho, diciamo, "sentito" da individui che pretendevano di essere considerati "di sinistra", i quali scherzavano e cazzeggiavano su stipendi di migliaia di euro mensili che bastavano o non bastavano: questi individui, in se stessi, possiamo anche considerarli dei casi clinici, ma in realtà rispecchiano una mutazione non solo culturale, ma antropologica di una certa parte dell'elettorato, ma soprattutto della nomenklatura alta e intermedia dei partiti di ""sinistra"".
Questo è l'aspetto politico, di un dramma che si presneta alla cronache come sociologico, e umano.
Lo sfruttamnto, perfino la schiavitù sono un fenoemno antico, e la sinistra è nata esattamnte per correggere questa connaturata ingiustizia sociale ed esistenziale. Per combatterla, e per offrire una speranza (benché talvolta illusoria, cioè difficile da realizzare): era (è) questa speranza a distinguere la sinistra, e la politica progressista, da una vaga benché onorevole "pietà umana" degli onesti liberali pragmatici.
Oggi, l'unica voce che mette al centro la pietà e l'umanità, facendone l'ottica attraverso la quale guardare il mondo, è quella di Papa Francesco.
Quello che serve, oggi, non è la politica delle "narrazioni" o dei "dissensi" (dissentire dal nulla è come moltiplicare un miliardo per zero), ma la rabbia e la passione di gente incazzata ma con la mente gelida come quella di un giocatore di poker.
A brigante, brigante e mezzo. E via dai coglioni chi dice cazzate.
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Ultima modifica di Rom il Mer 19 Ago - 22:34 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 19 Ago - 21:51

Papa Francesco è un vero "comunista" nell'accezione più alta di questa parola. allegro
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 21 Ago - 14:36

Caro Rom, non ci sono più proletari, e neppure quella donna si sentiva tale se accettava il caporalato.
Molti sono emigrati negli Stati Uniti proprio per non sottostare al lavoro del giorno per giorno, quasi sempre stagionale. Chi non aveva una attività propria, o restava in paese presentandosi la mattina per essere scelto dal caporale, oppure doveva scegliere tra la fame senza speranza e l'emigrazione - spesso, da clandestini.

Le leggi, ci sono, ma vengono aggirate da tutti, anche dalle vittime, pur se a loro gli si concede la legittima difesa. Ma così ci si ritrova nel terzo millennio, con i vizi di quello precedente, che così vengono perpetuati.

In un paese a sud di Bari, nel '40 mio padre aspettava il suo turno da un barbiere. Entra il Don e quello che era a mezza barba fa il gesto di alzarsi e di cedergli il posto. Non so come andò a finire, ma di sicuro, per lui che veniva da Rimini, quelle scene erano inusuali, oltre al carattere fiero che aveva. Per far si che le regole vengano rispettate da tutti, occorre essere fieri, oltre che giusti, e capaci di rivendicare i propri diritti come di mettere in atto i propri doveri.

Da quello che leggo concludo che una parte di quel mondo è ancora come settant'anni fa.

Cara Afam, un Francesco  o un Giovanni ogni tanto, non ci mettono al riparo dai Wojtyla e simili.
Gesù voleva riformare l'ebraismo mettendo l'uomo al centro del creato, e ridandogli quella dignità che la storia gli aveva tolto, ma si è ritrovato nelle insegne di Costantino, ridotto a rassomigliare a un Semidio Greco, in un Pantheon rinnovato solo per far fronte ai tempi. Ad ogni modo, lunga vita a Francesco, che mostra così tanta benevolenza per i poveri, perché il prossimo Potrebbe potrebbe essere peggio, come di fatto lo sono, anche oggi, tanti vescovi e tanti fedeli.

Un saluto a tutti
Enrico
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 21 Ago - 15:26

Molto probabilmente noi di questa generazione e anche le più giovani non lo vedranno. Ma a me pare che ci sia in atto un cambiamento epocale. Papa Francesco è, forse, solo il piccolissimo inizio di un profondissimo cambiamento. allegro
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 21 Ago - 15:45

Afam ha scritto:
 Papa Francesco è, forse, solo il piccolissimo inizio di un profondissimo cambiamento. allegro

Duemila anni di storia cristiana mi dicono tante cose. Il potere fa gola ai mortali e quello spirituale è il più forte dei poteri e quasi nessuno ci rinuncia, anzi i laici cercano in tutti i modi di averlo "amico" e molti ci sono riusciti per andare insieme a guidare i vari greggi.
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 21 Ago - 16:35

Il "vero" spirito "non" è un "potere". E' dall'epoca dell'accordo con Costantino che si è perduta "questa" concezione dello spirito. allegro
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 21 Ago - 19:36

einrix ha scritto:
Caro Rom, non ci sono più proletari, e neppure quella donna si sentiva tale se accettava il caporalato.
Molti sono emigrati negli Stati Uniti proprio per non sottostare al lavoro del giorno per giorno, quasi sempre stagionale. Chi non aveva una attività propria, o restava in paese presentandosi la mattina per essere scelto dal caporale, oppure doveva scegliere tra la fame senza speranza e l'emigrazione - spesso, da clandestini.
Le leggi, ci sono, ma vengono aggirate da tutti, anche dalle vittime, pur se a loro gli si concede la legittima difesa. Ma così ci si ritrova nel terzo millennio, con i vizi di quello precedente, che così vengono perpetuati.

Eh no, così non funziona.
Chi è emigrato ha fatto molto peggio di chi è rimasto, se vogliamo metterla su questo piano di "responsabilità sociale".
Questo tuo, Einrix, è il classico discorso intellettualistico-sociologico, che anche io posso condividere in linea teorica, ma che è di fatto irrealistico, perché vale per tutti, per qualunque situazione, per ogni fenomeno di ingiustizia, di vioenza e perfino di genocidio: perché gli ebrei - dopo che Hitler prese il potere nel '33, nove anni dopo aver descritto nel Mein Kampf la sua ideologia razzista - perché gli ebrei non si sono organizzati, e opposti manu militari alle discriminazioni e poi deportazioni? E perché i neri africani si sono lasciati incatenare e caricare sulle navi schiaviste? E perché i precari dei call center non prendono i forconi e sbaraccano quel business?
E perché noi stiamo qui a chiacchiarare, e a usare i nostri bancomat, e ad alimentare il comemrcio delle multinazionali, e a viaggiare con la benzina della Exxon, e a vedere la TV dei lorosignori, e... e... e...?

C'era, c'è stato il tempo in cui uno dei compiti della politica era quello di suscitare la "coscienza di classe", per soppiantare il ribellismo populistico - che pure era già un progresso rispetto all'atarassìa fatalistica della plebe.
C'è stato quel tempo, ma ne sono state accuratamnte recise le radici: recise dalle mutazioni sociologiche, e recise da un'antropologia politica che ha deciso che le "classi" no esistevano più - rimane la "coscienza", che serve solo a colpevolizzare il peccatore, come un tempo facevano i preti che personalizzavano la responsabilità e sopivano la rivolta sociale.
Quando un lavoratore, o un cittadino, viene lasciato solo non è colpevole: non tutti sono capaci di essere eroi - e tanto meno si può addossare questa colpa da parte di chi forse eroe potrebbe esserlo, ma si guarda bene dal provarci, e magari da chi ha lavorato per una vita al serviio di potentati economici o in uffici che avevano l'apperenza di essere più "civili" solo perché non erano sporchi di terra e i "caporali" portavano giacca e cravatta.
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeDom 23 Ago - 12:17

Da diversi anni rimbalza e suona il leitmotiv di "cosa è la sinistra", o cosa e chi è "di sinistra".
Risposte, cioè parole, tante, ma quando le risposte sono tante è come se non ce ne fosse nessuna.
Si scava, si fruga nella filosofia, o nella storia, nelle istituzioni, nella sociologia, il materiale è tanto, ma si tratta di sempre e soltanto di conseguenze, che generano altre domande, non sono risposte, anzi non sono "la risposta" - la quale invece è lì, già scritta molti anni fa da un intellettuale scomodo.
Troppo semplice, la risposta di Pasolini, per piacere a coloro che egli stesso definì in un suo epigramma:
Lo spirito,la dignità mondana,
l'intelligente arrivismo,l'eleganza,
l'abito all'inglese e la battuta francese,
il giudizio tanto più duro quanto più liberale,
la sostituzione della ragione alla pietà,
la vita come scommessa da perdere da signori,
vi hanno impedito di sapere chi siete:
coscienze serve della norma e del capitale.


La sostituzione della ragione alla pietà.
Un concetto chiaro: "il coraggio di avere un cuore" e "il sogno di una cosa".
Un cuore, cioè un'anima che non si sottrae alla prova del sangue e del fango, e del crudo giudizio del corpo: bisogna essere capaci di stare male, per sapere cosa sia il bene, e ragionarci poi su con la ragione.

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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 26 Ago - 19:40

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/26/puglia-cgil-denuncia-bracciante-morto-e-corpo-occultato-da-caporali/1985133/
 
Puglia, Cgil denuncia: “Bracciante morto e corpo occultato da caporali”
 
Si tratta di un trentenne originario del Mali, e lavorava nelle campagne di Rignano Garganico, in provincia di Foggia. "Il cadavere , non si trova negli obitori né di San Giovanni Rotondo né di Foggia. Quindi è molto probabile sia stato sepolto dai caporali nel ghetto oppure nascosto con qualche altro espediente", dice il coordinatore del dipartimento Immigrazione del sindacato Yvan Sagnet

.  .  .  .  .  .  .  . 
I caporali sono sempre caporali sotto qualsiasi bandiera, e fanno quel che vogliono con gli "uomini"!
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 26 Ago - 23:32

Sì, certo. I 'caporali' restano tali, come li ha descritti Totò
https://www.youtube.com/watch?v=EttbP8q-DIs

E' vero, sfruttano i bisognosi, i profughi.
Le materie prime vengono pagate pochi centesimi ai produttori. E la mano d'opera, costretta al lavoro nero dal bisogno, viene pagata con pochi euro al giorno.
Però questi caporali non me li immagino con le Ferrari (qualche vecchia Mercedes). Forse sbaglio, ma non credo che portino capitali all'estero.
Contengono le spese e quindi i costi dei prodotti sui banchi dei supermercati; questo sì.
E' coerente indignarsi se vogliamo i pomodori a 40 cent al kg, e tant'altro a poco prezzo?
C'è tanto da fare per eliminare le condizioni di bisogno che costringono tanti ad offrire il proprio lavoro a poco prezzo e tanti altri a cercare il massimo risparmio, in modo che non ci sia chi possa sfruttare la situazione.
E non credo che sia sufficiente la semplice riduzione della 'pressione fiscale', promessa per il prossimo futuro.

Si aggiunge anche questo all'amarezza di sapere che un corpo viene occultato per non pagare dazio. Cosa già successa più volte, anche sui cantieri edili del nord, del resto.
 
cardif
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeGio 27 Ago - 2:05

Purtroppo non credo, amico Cardif, che valga la sconsolante conseguenza di certi delitti, e di certi sfruttamenti: i pomodori a 50 cent. al chilo.
Non è un ingranaggio commerciale - sebbene ignobile - ma parte di un sistema di vita e di produzione: minimo rischio, minimo esborso, assenza possibilmente totale di responsabilità d'impresa, e massimo profitto: pomodori a 3,00 euro al chilo, e niente tasse, evasione sistematica dell'IVA.
Questo genere di "imprenditori" vogliono tutto e di più, e vogliono dare possibilmente niente, a chiunque.
Pagano i fornitori solo quando questi sono delinquenti come loro, quelli onesti aspettano mesi, e ricevono spesso assegni scoperti, postadatati, saldi dimezzati, o niente del tutto.

Queste, di questa gente, non sono "imprese" con aspetti delinquenziali, ma sono associazioni a delinquere con aspetti imprenditoriali.
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeGio 27 Ago - 20:31

Caro amico Rom, conosco una realtà dove i cosiddetti 'caporali' sono dei semplici intermediari tra la domanda e l'offerta di mano d'opera. Forniscono braccianti per la raccolta di prodotti ai latifondisti della piana di Sibari. Ne prelevano e li trasportano con dei furgoncini malmessi in base alle richieste.
L'attività in sé non credo che vada condannata: è quella della Manpower o della Adecco.
Solo che qua è tutto a nero: il 'guadagno' dei caporali, la paga giornaliera dei lavoratori, il fitto al proprietario delle casette-catapecchie in cui vivono. E questo non sta bene, d'accordo. Ma quello dell'evasione fiscale è un altro problema.
Come in tutte le categorie, poi, ci sono quelli che approfittano dell'assenza di controllo di legalità. E quelli delinquenti per natura. E si verificano tanti casi di morti un po' dovunque, e di più nei campi pugliesi.
Ma si leggono cose come queste (per chi legge ancora L'Espresso allegro), dove però il 'cattivo' è il 'padrone':
http://espresso.repubblica.it/dossier/2006/09/01/news/io-schiavo-in-puglia-1.1306?refresh_ce
dove si legge: "Inutile pattugliare le coste, se poi gli imprenditori se ne infischiano delle norme. Ma da queste parti se ne infischiano anche della Costituzione: articoli uno, due e tre. E della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Per proteggere i loro affari, agricoltori e proprietari terrieri hanno coltivato una rete di caporali spietati: italiani, arabi, europei dell'Est."
La ragion d'essere del caporalato e questa: l'interesse del datore di lavoro a contenere i costi.
Sono d'accordo con te (e con Maurizio Martina):  “Il caporalato va combattuto come la mafia”
http://www.si24.it/2015/08/19/braccianti-morti-martina-il-caporalato-va-combattuto-come-la-mafia/108496/
Il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo ha dichiarato che “La gente non collabora, preferisce guadagnare pochi spiccioli”.
E finché c'è povertà, necessità, c'è anche il resto.
Martina dice: "per batterlo occorre la massima mobilitazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni e organizzazioni sindacali. Chi conosce situazioni irregolari deve denunciarle senza esitazione”. Deve impegnarsi tutta la società, insomma. Come per lo spaccio di droga.
Cesare Damiano “complice la crisi si tende a giustificare la diminuita sicurezza e l’utilizzo di lavoratori al nero con la necessità di competere in un mercato aggressivo. Niente di più sbagliato”.
Contenere i costi.
Insomma non credo che il problema sia il 'caporalato'. Lo vedo come effetto collaterale, come conseguenza di un'altra cosa.
Come per la droga: se nessuno ne facesse uso non ci sarebbero gli spacciatori. Certamente questi vanno perseguiti. Ma va curata la causa, vanno informate meglio le persone, soprattutto i giovani.
Non credo che sarebbe difficile perseguire i 'caporali'. Non sono tanti e un minimo di indagine mirata dei carabinieri ne potrebbe scovare molti in poco tempo. In molti casi basta stare su alcune strade e fermare i furgoni con 8-10 persone a bordo alle 5:30 di mattina. Ma il mercato richiederebbe la loro
sostituzione: ne verrebbero fuori altri.
Perché non aprire delle agenzie per il lavoro dove controllare l'incontro tra domanda ed offerta? Presso i comuni o i sindacati, per esempio, per contenere i costi di gestione. E perseguire le attività in nero?
Certo, così lieviterebbero le paghe e aumenterebbero i costi dei prodotti. A me starebbe bene.
Al TG1 stanno parlando di norme anticaporalato. Vedremo.

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 28 Ago - 9:03

Rosso
 
Sono belli, sono rossi
i pomodori di Battipaglia ed Aversa
Sono belli, sono rossi
i pomodori di Foggia e Torremaggiore
Sono belli, sono rossi
i pomodori di Nova Siri, Metaponto e Policoro
Sono belli, sono rossi
i pomodori di Sibari e Palmi,
di Reggio Calabria, Lametia e Rosarno
Sono belli, sono rossi
i pomodori di Messina, Catania e Conca d’Oro,
sono belle, sono rosse
sempre più belle, più rosse
le mani di chi raccoglie
i pomodori di Battipaglia, Aversa
Foggia, Torremaggiore,
Nova Siri, Metaponto, Policoro
Reggio Calabria, Lametia, Rosarno,
Sibari, Palmi,
Messina, Catania e Conca d’Oro.
 

Giuseppe Antonio Arena (Ombre del giorno. Edizioni il Ponte Italo-Americano, New York, 1995)
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flaviomob

flaviomob


Età : 53
Località : Monza

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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeVen 4 Set - 13:10

Ci vorrebbe, per cominciare, una "tracciabilità" di questi prodotti ottenuti tramite lo sfruttamento più becero e disumano, per boicottare e denunciare tutta la catena che li porta sui nostri (iper)mercati.
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 9 Set - 14:09

Posto l'interpellanza e la risposta che vi è stata per la questione in oggetto e... limitrofi.

Un paese costituito da tanta gente che vuole operare senza leggi non può essere né giusto, né può funzionare bene. E quando se la prende con la politica è perché vuole tenersi le mani libere e non avere nessuno che metta i bastoni tra le ruote. La Stampa ha dato la notizia della morte della poveretta, ma poi è passata ad altro. Così non sappiamo quali decisioni stia prendendo il governo, e quali difficoltà reali ci siano nei territori a causa del mal costume e della presenza di una forte "società incivile". Forse la Stampa ha solo il compito di fustigare il governo, e i partiti, mentre non si fa carico di fustigare i costumi, perché quello è il modo di agire di chi li finanzia.

"PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza all'ordine del giorno Melilla n. 2-00973, concernente provvedimenti per arginare il fenomeno del «caporalato» nella zona del Fucino (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni). 
  Chiedo all'onorevole Melilla se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica. Ricordo all'onorevole Melilla che ha quindici minuti come tempo massimo per illustrarla.


  GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, la morte di Paola Clemente, bracciante di 49 anni e madre di tre figli, sfiancata dal caldo il 13 luglio di quest'anno in Puglia, ha destato una grande emozione in tutto il Paese. Si alzava alle quattro del mattino per guadagnare 27 euro per una dura giornata di lavoro nei campi assolati della Puglia. Stessa sorte per l'extracomunitario Zaccaria di cinquant'anni, morto a Modugno dopo una mattinata di duro lavoro a raccogliere l'uva. Questa settimana l'Espresso ha realizzato un'inchiesta sulla drammatica realtà dei raccoglitori di uva in Piemonte. In Italia ve ne sono circa ventimila di lavoratrici e lavoratori, in gran parte migranti, impegnati nelle vendemmie per dodici ore al giorno in campi infuocati a raccogliere un'uva matura che non può aspettare, per poche decine di euro di compenso al giorno. Con questa mia interpellanza ho inteso conoscere cosa intende fare il Governo per contrastare il fenomeno del caporalato e, in molti casi purtroppo, della schiavitù in cui è ridotta una parte importante del mondo del lavoro dell'agricoltura italiana. Sono partito in questa interpellanza dalla gravissima realtà del Fucino, una delle più importanti aree agricole dell'Italia centromeridionale in Abruzzo, raccogliendo la forte denuncia della FLAI-CGIL nazionale e abruzzese. I braccianti marsicani guadagnano 2 euro e 50 centesimi l'ora e lavorano 12 ore al giorno. Nessuno versa loro i contributi e non hanno alcun diritto riconosciuto: è questa la vergognosa realtà degli invisibili extracomunitari delle campagne del Fucino in provincia de L'Aquila. Sono oltre duemila le aziende agricole del territorio e sono impiegati nella Marsica 9.500 braccianti. Il fenomeno del caporalato è particolarmente accentuato nel Fucino perché ci sono molti immigrati non in regola con il permesso di soggiorno che di conseguenza non possono far valere i loro diritti. Questi «invisibili» delle campagne del Fucino non hanno nome e per questo purtroppo non possono essere aiutati neanche da chi dovrebbe essere al loro fianco. Dalla Marsica partono insalate ed ortaggi destinati ai mercati del nord Europa. È la zona leader nella produzione delle carote in Europa e a prevalere non è la legge del mercato ma quella della malavita che impone prezzi e regole disumane. Vi sono del resto in Italia circa quattrocentomila persone che vivono, secondo stime molto attendibili, una situazione analoga, centomila dei quali rischiano addirittura condizioni di lavoro vicine alla schiavitù: i braccianti sono costretti ad accettare il volere del caporalato senza poter dire una parola perché hanno bisogno di quei soldi. La maggior parte dei braccianti impiegati nel terre del Fucino è di origine marocchina, rumena e albanese. 
  Secondo uno studio della FLAI-CGIL, ci sarebbero attualmente 9.500 braccianti,
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nel Fucino, a rischio schiavitù. L'INAIL ha comunicato che una quota rilevante dei finanziamenti destinati all'adeguamento delle cabine dei trattori riguarda l'Abruzzo: su un totale di 5 mila domande ben 1.200 interessano il Fucino. Secondo il direttore dell'INPS Abruzzo, «nel Fucino ci sono molti casi di agricoltori che lavorano e hanno dipendenti irregolari, senza neanche avere un campo in proprietà». «L'attività ispettiva nella Marsica è stata molto intensa e ci siamo resi conto che ci sono molte truffe difficili da scoprire» ha concluso il direttore dell'INPS. 
  Secondo la FLAI-CGIL c’è un legame strettissimo tra il Fucino, l'Agro Pontino e il Casertano: molti braccianti vengono assunti qui perché le aziende usufruiscono degli sgravi e poi vanno a lavorare a Caserta o a Fondi. Vi sono state delle segnalazioni di lavoratori con regolare contratto di lavoro ai quali viene corrisposto, però, solo il 30 per cento del compenso dovuto, un vero e proprio ricatto che viene fatto per permettere loro di avere poi la disoccupazione agricola. Lo sfruttamento e il caporalato nel Fucino sono, quindi, una realtà drammatica. 
  Vi sono, al proposito, numerose vertenze sindacali aperte in aziende che non pagano i contributi a centinaia e centinaia di lavoratori coinvolti. Il fenomeno è nazionale ed è necessario un intervento forte e urgente del Governo per contrastare, prevenire, controllare e reprimere ogni forma di caporalato e schiavitù dei lavoratori agricoli italiani.


  PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Teresa Bellanova, ha facoltà di rispondere.


  TERESA BELLANOVA, Sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Grazie Presidente, l'onorevole interrogante, con il presente atto parlamentare, richiama l'attenzione del Governo sui fenomeni di sfruttamento della manodopera nelle campagne del Fucino in provincia de L'Aquila. 
  Il bacino rappresenta l'unica zona dell'Abruzzo dove si pratica agricoltura intensiva e dove la produzione di alcune colture orticole assume livelli di assoluta rilevanza in termini di qualità e quantità non solo in ambito nazionale. In conseguenza di ciò, il Fucino è interessato da anni da un notevole flusso di lavoratori extracomunitari in cerca di occupazione nelle aziende agricole ivi operanti. 
  È da rilevare che accanto all'occupazione regolare di questi lavoratori, spesso determinanti per il buon andamento di alcune pratiche colturali – in primis la raccolta di ortaggi –, si sono sviluppate pratiche illecite che i vari soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti (direzione territoriale del lavoro, INPS, Polizia, Carabinieri, Polizie locali, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato) contrastano costantemente. Negli anni, infatti, sono state condotte numerose operazioni contro fenomeni di immigrazione clandestina e di caporalato, di compravendita dei permessi di soggiorno, di somministrazione illecita di manodopera, di impiego di lavoratori sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. 
  Altrettanto numerose sono state le inchieste delle magistratura, ricordo ad esempio l'operazione coordinata, nello scorso mese di luglio, dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma che ha disarticolato un sistema mafioso che controllava il trasporto dei prodotti ortofrutticoli nel Fucino e in altre zone d'Italia e che ha portato a venti arresti e al sequestro di beni per un valore di cento milioni di euro. 
  Per quanto concerne più specificatamente le iniziative poste in essere dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, rappresento che la direzione territoriale del lavoro de L'Aquila negli anni ha posto in essere numerose iniziative finalizzate sia a prevenire sia a contrastare i predetti fenomeni. Dal punto di vista della prevenzione, sono state svolte iniziative di promozione della legalità che hanno coinvolto le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria. Inoltre, nell'ambito delle politiche di programmazione dei flussi dei lavoratori extracomunitari, sono state ridotte da 900 a 50 le
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quote di ingresso dei lavoratori stagionali in ragione dell'elevato numero di lavoratori già presenti sul territorio, molti dei quali iscritti anche nelle liste di disoccupazione dei locali centri per l'impiego. 
  L'attività di vigilanza condotta dal 2014 ad oggi dagli uffici periferici del Ministero del lavoro, congiuntamente ad INPS, Carabinieri e Guardia di finanza, ha portato all'accertamento di circa 30 lavoratori in nero, di cui 4 sprovvisti di permesso di soggiorno, 90 lavoratori extracomunitari somministrati irregolarmente, 142 rapporti di lavoro fittizio, circa 200 violazioni delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e varie fattispecie di truffa (ex articolo 640 del codice penale) che hanno coinvolto 10 aziende e circa 500 lavoratori. 
  Nel corso degli accertamenti è stata riscontrata, inoltre, la presenza di imprese cosiddette «senza terra» che svolgono cioè attività di somministrazione illecita di manodopera senza essere conduttrici di alcun fondo agricolo, senza sopportare alcun rischio di impresa e senza essere dotati di mezzi e risorse. In buona sostanza, tali imprese svolgono un'azione di caporalato mascherata da una finta attività imprenditoriale. 
  Sono emersi, inoltre, numerosi casi di imprese inesistenti, spesso ditte individuali, che non svolgono alcuna attività, neanche quella di somministrazione di manodopera, ma che trasmettono regolarmente le denunce contributive trimestrali all'INPS, salvo poi lasciarle insolute al solo fine di accreditare ai lavoratori le giornate necessarie per ottenere prestazioni previdenziali o garantire l'ottenimento o il rinnovo del permesso di soggiorno. Data l'ampiezza e la complessità dei fenomeni descritti, il Ministero del lavoro ha recentemente rafforzato il personale ispettivo operante sul territorio aquilano mediante l'impiego temporaneo di ispettori provenienti dalle Direzioni territoriali di Frosinone e Roma. 
  Ricordo che il Ministero che rappresento ed il Governo nella sua collegialità, anche alla luce dei recenti accadimenti verificatisi nel territorio pugliese, hanno ribadito l'impegno forte a lavorare su tutti gli aspetti dell'illegalità presenti nel settore agricolo. A tale proposito, preciso che, con un emendamento governativo al provvedimento sulle modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, all'esame della Commissione giustizia della Camera, è stata prevista, per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all'articolo 603-bis del codice penale, la confisca dei beni obbligatoria anziché discrezionale, l'aggiunta all'elenco dei reati per i quali può operare la confisca cosiddetta estesa o allargata, la responsabilità in solido delle aziende e non solo dei singoli soggetti autori del reato e l'indennizzo in favore delle vittime dei delitti. 
  Da ultimo, faccio presente che il Governo è impegnato a rafforzare ulteriormente l'azione di contrasto già posta in essere su tutto il territorio nazionale, studiando al contempo un pacchetto di misure volte a rendere più trasparenti i rapporti di lavoro instaurati e facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro in questo importante settore produttivo."

il link
http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=477&tipo=stenografico
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cardif

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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeMer 9 Set - 20:11

"Ricordo che il Ministero che rappresento ed il Governo nella sua collegialità hanno ribadito l'impegno forte a lavorare   su tutti gli aspetti dell'illegalità   presenti nel settore agricolo.

... è stata prevista, per il reato di intermediazione illecita e  sfruttamento del lavoro  di cui all'articolo 603-bis del codice penale, la confisca dei beni obbligatoria anziché discrezionale ...
...
Da ultimo, faccio presente che il Governo è impegnato a rafforzare ulteriormente l'azione di contrasto già posta in essere su tutto il territorio nazionale, studiando al contempo un pacchetto di misure volte a rendere   più trasparenti i rapporti di lavoro instaurati e facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro   in questo importante settore produttivo."


Bene non concentrare l'attenzione solo sui caporali.

E' interessante come la pensano a Torino sull' sfruttamento dei lavoratori a nero, italiani o migranti a cui non viene dato il permesso, per scelta politica, con la limitazione dei flussi.
Si possono vedere, su raireplaytv, i 7 minuti a partire da 1:41 di Ballarò.
Si hanno testimonianze sui caporali, ma anche su chi sfrutta i lavoratori. E su cosa ne pensano alcuni (solo alcuni, spero).
Imprenditori che iscrivono a contributo metà delle giornate effettive.
Il Presidente della cooperativa con 106 lavoratori in nero, italiano oggi indagato. Che ha ammesso il lavoro nero e lo sfruttamento.
La Signora che cerca di giustificare il Presidente negando il nero e dice al giornalista: "Qui c'è la gente onesta che sta cercando di lavorare .. siete voi (giornalisti) che deviate l'immagine ... andare a cercare qualcun altro a fare i vostri affari sporchi"  ??? Cosa avrà voluto dire???

Il Signore al bar che dice: "No assolutamente, qui non c'è lavoro nero, qui non c'è la cultura. ..."
E al giornalista che dice che c'è morto un rumeno risponde "ma che se ne frega ..."
Il Titolare dell'azienda in cui è morto il rumeno dice " tanto casino per uno che è morto naturalmente ... se lui era contento così (a nero) cosa volete "
La Signora moglie che caccia il giornalista.
ecc ecc

Tutta brava gente, che produce il caporalato.

cardif
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MessaggioTitolo: Re: Il futuro ha un cuore antico   Il futuro ha un cuore antico Icon_minitimeGio 10 Set - 22:17

Il caporalato è un sistema primordiale per far incontrare il lavoratore ed il datore di lavoro. In se è una funzione benemerita, come lo sono le agenzie pubbliche e private che ti trovano il lavoro. Il problema nasce quando intorno al lavoro si commettono una lunga fila di fatti criminosi, compiuti da una lunga fila di personaggi. Si, c'è anche lo sfruttamento, ma non credo che quello sia la parte maggiore, basta leggere i giornali e la trascrizione dell'interpellanza. 

In questo paese non mancano le leggi, e renderle più severe non porta a modificare in automatico, i comportamenti. Il fatto è che (non sempre, ma troppo spesso) si preferisce che le cose vadano così, in elusione ed in evasione, e facendo emergere l'indispensabile solo per maturare una pensione o per prendere un assegno di disoccupazione entrambi non dovuti. Chi ha un pezzo di terra sa che trova da affittarla anche a chi finge di lavorarla per sfruttare i congegni delle leggi previdenziali. Sarebbe interessante fare l'elenco delle truffe che questi cittadini della società civile, che hanno fatto la scuola dell'obbligo, e che in teoria dovrebbero essere preparati a conoscere nel dettaglio il funzionamento di questa società, sanno mettere assieme, con il cappello del bracciante, con quello del caporale, con quello del fittavolo, con quello del possessore della terra, e chissà cos'altro ancora, visto che conosco contadini che hanno dovuto lasciare (sono falliti) la terra (si sussurrava) sotto la pressione mafiosa. Se non cambia quella gente, ci fosse anche un carabiniere ad ogni crocicchio di città o strada di campagna, non cambierebbe nulla lo stesso.

Un tempo si facevano le lotte per dare la terra del feudo ai contadini, oggi sono quei contadini che non vogliono fare i contadini, il problema, e la manovalanza per fare quel lavoro residuale, la trovano tra gli immigrati, i senza terra, e i furbi che fingono una occupazione temporanea, per mungere la previdenza e lo stato. Così è aumentato solo il numero dei feudatari e dei Bravi di Don Rodrigo.
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