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 Il forum e la fiaba

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MessaggioTitolo: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeMar 21 Lug - 21:57

Il forum e la fiaba


Non intendo qui occuparmi della favola esopica, caratterizzata da pessimismo e umana rassegnazione, ma della fiaba che ha percorso la fuga dei secoli con le sue epiclesi, unico denominatore comune, la ricerca dell'immaginifico.
Abbiamo , quindi, dinanzi tutta la letteratura mondiale che è visionaria e onirica, attraversiamo  l'epos con i suoi esametri, la poesia lirica, con elegia, giambo, distici elegiaci e trimetri giambici, e poi la poesia melica, con inni, peana, ditirambi, partenii, imenei, epitalami, encomi , la tragedia greca con i suoi tetrametri trocaici,  e giungiamo alla fabula togata e alla fabula palliata, con la sua contaminatio, alle satire menippee, all'atellana, ai neoteroi, con gli splendidi canti d'amore di Catullo, a Orazio satiro, alla bellezza carnale di Laura, alle donne , i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, le audaci  imprese, al delirio lucido di Don Chisciotte, alla lotta di Achab contro il grande Leviatano, al naufragar m'è dolce in questo mare, e alla pioggia che cade sui nostri vestimenti leggieri, sui freschi pensieri che l'anima schiude novella, e a  tutto un mondo di orchi, fate, maghi, gnomi, folletti che ci hanno tratto in salvo dall'insignificanza dell'esistenza, e per i quali abbiamo abdicato volentieri al principio d'individuazione, non spiacendoci vivere in una sorta di paese delle meraviglie.
Farci fluttuare tra la concretezza del reale e l'apparenza dell'irreale è uno dei fini della poesia.
Un forum come questo, con i suoi personaggi forse irreali e misteriosi, ci affascina per i contorni sfumati di ogni utente, la maschera tragica cambia ed è la loro persona, piu' che sintonizzarci su un qualunque giornale on-line preferiamo leggere il commento degli accadimenti quotidiani scritto da un amico del forum, che, con garbo e ritrosia, cerca di nascondere inquietudini e problemi, per farci fluttuare, privi di baricentro e gravità, in un mondo elegiaco, fantastico, immaginifico. 
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeMer 22 Lug - 1:01

Grazie Tessa, questo post mi sembra un'ottima occasione per parlare dei forum, di tutti i forum, quelli ai quali abbiamo partecipato e quelli che abbiamo solo letto, come ospiti, e per parlare soprattutto delle sensazioni che abbiamo avuto circa questo fenomeno nuovo - e allo stesso tempo antico per certe sue caratteristiche, come ha ricordato Tessa, col suo excursus millenario su realtà e rappresentazione, immaginario e reale.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeMer 22 Lug - 11:22

Per cominciare ad entrare nel vivo dell'argomento, leggendo con attenzione il post proposto da Tessa, immagino che il cammino si divide da subito in due vie, che hanno lo stesso fine ultimo ma percosri diversi: i forum come fenomeno e i forum come esperienza personale.
Per esempio, stupisce la visione lunare e intimistica suggerita dalle ultime righe del post, nelle quali ricorrono immagini come garbo, ritrosia, inquietudini, elegiaco, fantastico e immaginifico, da cui sembra che il forum sia sostanzialmente e soprattutto permeato di questi valori estetici, comportamntali e di contenuto.
Sappiamo invece, tutti noi, e anche Tessa, che non è questo che ci è detto dall'esperienza: garbo forse sì, ma ritrosìa? Fantasie forse sì, talvolta, ma le elegìe?
E perché pensare alle "inquietudini", come stato d'animo di default di chi scrive nei forum?
Inquietudini ci sono sempre, anche in chi va al luna park o in discoteca, in spiaggia o in vacanza: dobbiamo avere questa come chiave di lettura delle motivazioni e degli stati d'animo?
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeGio 23 Lug - 16:51

Un contributo al tema delle motivazioni degli stati d'animo che spingono a partecipare ai luoghi telematici, a integrazione di quanto detto da Tessa - tratto da un blog anonimo, nel senso che non c'è firma esplicta, né contatto utile a cheidere l'autorizzazione per citarlo integralmente.
Si tratta dell'esplicazione, moto ben scritta per altro, di una "filosofia" particolare, piuttosto estrema, ma credo non rara.



Ma non ci devi salvare tu, Cristo, ci dovete solo stare lontani, ché noi amiamo farci la pelle tra di noi e creare storie impossibili con cui perdere il nostro tempo, in modo da non buttarci in quelle vere che sono davvero troppo pericolose. Quelli che si mettono con la gente impegnata, ad esempio, mica sono schiavi di un amore da urlo, sarebbe molto romantico crederci (in How I met your mother, intendo), in realtà probabilmente è solo gente che ha paura di una relazione vera, con una persona realmente disponibile, se no saluteresti l’amico impegnato, usciresti senza alzare troppa polvere dallo scacco in cui ti tiene e ti cercheresti qualcosa di più fattibile, se volessi davvero vivere. ... Noi ci salviamo da soli, non ci fa fuori niente, ti dirò guarda, non ci facciamo fuori nemmeno tra di noi, e ce le diamo ti assicuro, botte da orbi, tanto per rendere la storia più avvincente, mica più concreta, cosa credi. Ma tu evita, oh mio giovine romantico in cerca di tribolazioni. ... Lo sai, siamo guidati dall’istinto di sopravvivenza, non guardiamo in faccia nessuno, sinceramente abbiamo troppi problemi per poterci fare carico anche di te, è già tanto che ti molliamo con i gatti che abbiamo allevato insieme e ti salviamo da noi, fidati. E ringraziaci.
... O forse sei uno di NOI! Benvenuto!! Cercate una persona stabile e nella vita reale, cari romantici. Così ve la portate a casa. Noi stiamo bene su internet.

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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeGio 23 Lug - 21:07

il forum, almeno in me, 
nasce da un bisogno di partecipare 
per comprendere, e per condividere 
la comprensione stessa, 
per quanto le verità conservino sempre 
quel tratto soggettivo 
di cui non si può fare a meno, 
salvo volerne estinguerne la sostanza.

Una notizia in se 
dice di un fatto accaduto 
che in qualche modo ci coinvolge, 
ma da essa ancora non se ne traggono 
immediate conseguenze, 
che in genere sono molteplici, 
anche se alcune sono più importanti 
perché in qualche misura ci toccano. 

Quel lavoro sulla notizia, 
può essere un modo 
per riflettere sulle ragioni 
che hanno prodotto i fatti 
che essa descrive, 
e per intuire 
quali ulteriori determinazioni 
conseguiranno da quegli fatti. 

Le favole, siano esse razionali o etiche 
sono uno strumento preconfezionato che ci mostra 
come da certi fatti ne conseguano altri.
La poetica infine, è arte comunicativa 
che usa le sonorità della lingua e le immagini della mente 
per dare un significato multidimensionale 
a quei concetti che la ragione vuole mettere in campo, 
spesso come una fiaba, altrimenti come notizia.

Enrico.


Ultima modifica di einrix il Dom 26 Lug - 15:05 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeGio 23 Lug - 23:58

(Per la forma favola, versi sciolti di Alda Merini)

 
L'albatros
 

Io ero un uccello 
dal bianco ventre gentile, 
qualcuno mi ha tagliato la gola 
per riderci sopra, 
non so. 
Io ero un albatro grande 
e volteggiavo sui mari. 
Qualcuno ha fermato il mio viaggio, 
senza nessuna carità di suono. 
Ma anche distesa per terra 
io canto ora per te 
le mie canzoni d'amore.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeVen 24 Lug - 7:54

Rom ha scritto:
Si tratta dell'esplicazione, moto ben scritta per altro, di una "filosofia" particolare, piuttosto estrema, ma credo non rara.

Ma non ci devi salvare tu, Cristo, ci dovete solo stare lontani, ché noi amiamo farci la pelle tra di noi e creare storie impossibili con cui perdere il nostro tempo, in modo da non buttarci in quelle vere che sono davvero troppo pericolose. ... Noi stiamo bene su internet.

(Un altro "te possino ...")  

A me sembra che molti, in un blog, costruiscano un universo tutto proprio e che siano proprio questi ad avere "paura di una relazione vera, con una persona realmente disponibile". L'autore di questo "pezzo (riportato da Rom) mi sembra troppo egocentrico e non disponibile all'ascolto. Non mi sentirei proprio di frequentarlo per indisponibilità sua al colloquio ... come ho appurato in qualcuno dei forum finora frequentati (ci si inchina solo al "capo" che sa e che ha stoffa ... loda
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeVen 24 Lug - 9:27

I post inerenti l'ordine del messaggi sono stati spostati nel forum Tecnicismi.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeVen 24 Lug - 22:00

Caro Enrico,
mi ricordo quante fonti mi citasti quando ti chiesi se la lingua inglese poteva essere considerata una lingua romanza. Certamente ambedue ci siamo arricchiti con tale discussione, e solo allora ho compreso perchè Stuart Mill avesse intitolato il suo saggio "On Liberty" e non "On Freedom". Tu trascurasti la Battaglia di Hastings- non ritenendola importante per la discussione, per me invece è essenziale.E ci siamo accapigliati su fatti di 1000 fa, pensa, se la notizia fosse stata recente avremmo fatto a botte. Arrivammo, comunque, alla conclusione che l'inglese è una lingua romanza. E'il ricordo di una bella discussione con te, dove , per una volta, non volevi avere assolutamente ragione a tutti i costi.Esordisti dicendo che l'inglese non era una lingua romanza, ma poi ti convincesti che lo era. Siccome ancora gli studiosi non sono d'accordo su cio', chissa' se qualche altro utente vorra' offrire il suo contributo.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeVen 24 Lug - 22:47

Utente Rom ha innanzi tutto un brivido a pensare - anzi ri-pensare - a quella discussione divertentissima, che ovviamnte si è ben guardato dal leggere: tempus fugit interea, fugit irreparabile tempus.
Trasportarla qui, sarebbe un off topic monumentale, e irragionevole: non basta, cara Utente Tessa, che anche qui compaia Utente Einrix, per rendere l'avvincente tema "Inglese: lingua romanza?" coerente con il 3D che tu stessa hai iniziato.
Comunque, dopo qusto conciliante premessa, dico la mia.

Non so dove e quando, ho provato a utilizzare l'ambivalenza irrisolvibile dell'inglese, in un 3D dove si parlava di Jobs Act, analizzandone il contenuto ideologico attraverso l'uso delle parole.
Job - occupazione, cosa da fare, compito da svolgere.
Work - impegno lavorativo e prodotto dell'impegno lavorativo
Labour - lavoro come fenomeno e categoria socio-politica.
Usare Jobs, oltre che anglicismo, è anglicismo strumentale a intendere un lavoro-purchessìa, un compito da svolgere, pagato.
Labour avrebbe significato una legge/riforma ideologicamnte e storicamnte di sinistra, ossia con forti componenti umane oltre puramnte occupazionali ed economiche.
Ognuno tragga le proprie conclusioni, e, se ci riesce, cerchi di legare tutto ciò alla fiaba occhi
Ah be', sì be', ah be', sì be': ho visto un re
ah be', sì be' ...
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeVen 24 Lug - 23:03

iafran ha scritto:

A me sembra che molti, in un blog, costruiscano un universo tutto proprio e che siano proprio questi ad avere "paura di una relazione vera, con una persona realmente disponibile". L'autore di questo "pezzo (riportato da Rom) mi sembra troppo egocentrico e non disponibile all'ascolto. Non mi sentirei proprio di frequentarlo per indisponibilità sua al colloquio ... come ho appurato in qualcuno dei forum finora frequentati

Hai ragione, ma è in fondo tautologico: è un blog, cioè la massima espressione dell'autoreferenzialità, in molti casi della voglia di mostrare se stessi, separati dal corteo dei commenti, che infatti in un blogo sono impaginati (quando siano previsti) in modo da essere distinti dalla figura e dalle opinioni del titolare del blog stesso.
Possiamo anche ritenere che il blog, in certi casi, rappresenti la materializzazione di un istrionismo,  di una spinta esibizionistica, che ha molta voglia di mostrarsi, e poca di confrontarsi. Un one-man-show.
In questo senso il brano citato possiamo considerarolo una sorta di manifesto ideologico, che adorna di piacevoli arabeschi una tautologia.

Non a caso, però, io parlavo di "mondo web", che comprende sia blog, sia forum, sia i social, cioè i "luoghi" dove è possibile avere un'esistenza virtuale, anonima, fiabesca, in modi ovviamnte differenti da caso a caso, da format a format.
I forum sono cosa diversa dal blog, in quanto la "fiaba", la finzione e l'anonimato acquistano molteplici e complesse dimensioni, garzie anche al fatto che i forum prevedono il confronto e il dialogo, e quindi un'interazione tra i soggetti.
...(continua?)
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 2:57

Forse dovremmo sceverare il concetto di interrelazione dei soggetti virtuali.
In fondo anche il semplice giornalista della buona, vecchia carta stampata era un soggetto virtuale,
e ricordo che, un tempo, si leggevano con una certa dose di ironia i presunti commenti dei lettori nelle apposite rubriche, come se fossero il prodotto spurio della stessa redazione o gli sforzi patetici di qualche esaltato.
Oggi, il web ha reso quelle rubriche sospette un mondo sconfinato, che ha fagocitato l’attendibilità dell’informazione e la professionalità dei commentatori.
Anch’io mi chiedo perché scrivo su un forum, e l’unica risposta che trovo è perché mi piace scrivere.
Ma questo non mi rassicura sul potenziale esibizionistico racchiuso nell’atto di premere Invio, né  sulla
patetica pretesa che qualcuno possa davvero condividere discorsi al riparo di schermi e nicknames.
Eppure succede, ma succede comunque in un modo virtuale, non verificabile, perché potremmo tutti essere dei robots, dei mostriciattoli meccanici addetti a scrivere e a rispondere per costruire la favola di un sito frequentato.
La moltiplicazione delle opportunità per tutti di dire la propria ha, naturalmente, tirato in ballo il concetto di democrazia applicata, ma è lo stesso equivoco generato dall’istruzione dell’obbligo, i cui esiti hanno portato anche all’analfabetismo di ritorno.
La felice anarchia del web mescola qualità e spazzatura, ha persino consentito ad un blog di farsi partito, pardon, Movimento, incarnando la fiaba della partecipazione “diretta”.
Diretta, in questo caso, significa eterodiretta  dal proprietario del Blog che, quando i suoi eletti arrivarono in Parlamento, ammise di non conoscerli.
Partecipazione, in questo caso, significa essere ignoti seguaci di un blog.
La virtualità stravince sulle frequentazioni delle sezioni territoriali, sui discorsi intorno a un tavolo, e la sperimentazione fisica dei propri interlocutori.
“Voglio la favola”, diceva la romantica protagonista di un film, sapendo bene che quella sovrastruttura avrebbe resistito solo in presenza di una realtà sperimentata.
Così,  Il web è una enorme sovrastruttura che è straordinariamente efficace come veicolo del  reale, ma straordinariamente pericolosa come artefice di fenomeni falsi, una partenogenesi mostruosa di casi e personaggi nutriti di links e di likes.
Confesso di avere frequenti crisi di rigetto verso il web, anche se ormai ha sostituito giornali, antologie ed atlanti ( ho una adorazione sconfinata per Google Earth, che ha esaudito i miei desideri infantili espressi sui vecchi Atlanti De Agostini).
La tecnologia è una favola inspiegabile per i profani, che la utilizzano senza conoscerne i meccanismi, analfabeti di ritorno rispetto ad un mondo che avevano imparato a manovrare in modo elementare, e che gli genera una sottile e continua sensazione di inadeguatezza.
Un piccolo forum come questo, invece, è come un convivio, un’ansa del web, dove si può concedere una patente di realismo a quel grumo di tecnologia e di finzione che ci inquieta.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 8:19

Rom ha scritto:
ci dovete solo stare lontani, ché noi amiamo farci la pelle tra di noi e creare storie impossibili con cui perdere il nostro tempo, in modo da non buttarci in quelle vere che sono davvero troppo pericolose. 

Penso che sia fin troppo facile ... "creare storie impossibili con cui perdere il nostro tempo".
Io mi butto in quelle vere ... gli altri (i bloggers) ... contano ("non li farei fuori") fino a quando si attengono alla realtà; se dovessero "creare storie impossibili" (per irriverenza verso gli altri, come tendono a fare), ben volentieri starei loro lontano. 
L'albatros, per Alda Marini, si comporta come la sua natura comanda, senza schemi precostituiti o imposti ("canta le canzoni d'amore per qualcuno") anche se altri gli tagliano le ali.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 11:16

Lara ha scritto:
Forse dovremmo sceverare il concetto di interrelazione dei soggetti virtuali.
In fondo anche il semplice giornalista della buona, vecchia carta stampata era un soggetto virtuale,
e ricordo che, un tempo, si leggevano con una certa dose di ironia i presunti commenti dei lettori nelle apposite rubriche, come se fossero il prodotto spurio della stessa redazione o gli sforzi patetici di qualche esaltato.
Oggi, il web ha reso quelle rubriche sospette un mondo sconfinato, che ha fagocitato l’attendibilità dell’informazione e la professionalità dei commentatori.
Anch’io mi chiedo perché scrivo su un forum, e l’unica risposta che trovo è perché mi piace scrivere.
Ma questo non mi rassicura sul potenziale esibizionistico racchiuso nell’atto di premere Invio, né  sulla
patetica pretesa che qualcuno possa davvero condividere discorsi al riparo di schermi e nicknames.
Eppure succede, ma succede comunque in un modo virtuale, non verificabile, perché potremmo tutti essere dei robots, dei mostriciattoli meccanici addetti a scrivere e a rispondere per costruire la favola di un sito frequentato.
La moltiplicazione delle opportunità per tutti di dire la propria ha, naturalmente, tirato in ballo il concetto di democrazia applicata, ma è lo stesso equivoco generato dall’istruzione dell’obbligo, i cui esiti hanno portato anche all’analfabetismo di ritorno.
La felice anarchia del web mescola qualità e spazzatura, ha persino consentito ad un blog di farsi partito, pardon, Movimento, incarnando la fiaba della partecipazione “diretta”.
Diretta, in questo caso, significa eterodiretta  dal proprietario del Blog che, quando i suoi eletti arrivarono in Parlamento, ammise di non conoscerli.
Partecipazione, in questo caso, significa essere ignoti seguaci di un blog.
La virtualità stravince sulle frequentazioni delle sezioni territoriali, sui discorsi intorno a un tavolo, e la sperimentazione fisica dei propri interlocutori.
“Voglio la favola”, diceva la romantica protagonista di un film, sapendo bene che quella sovrastruttura avrebbe resistito solo in presenza di una realtà sperimentata.
Così,  Il web è una enorme sovrastruttura che è straordinariamente efficace come veicolo del  reale, ma straordinariamente pericolosa come artefice di fenomeni falsi, una partenogenesi mostruosa di casi e personaggi nutriti di links e di likes.
Confesso di avere frequenti crisi di rigetto verso il web, anche se ormai ha sostituito giornali, antologie ed atlanti ( ho una adorazione sconfinata per Google Earth, che ha esaudito i miei desideri infantili espressi sui vecchi Atlanti De Agostini).
La tecnologia è una favola inspiegabile per i profani, che la utilizzano senza conoscerne i meccanismi, analfabeti di ritorno rispetto ad un mondo che avevano imparato a manovrare in modo elementare, e che gli genera una sottile e continua sensazione di inadeguatezza.
Un piccolo forum come questo, invece, è come un convivio, un’ansa del web, dove si può concedere una patente di realismo a quel grumo di tecnologia e di finzione che ci inquieta.

Condivido pienamente, Lara! allegro
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 13:44

Afam ha scritto:

Condivido pienamente, Lara! allegro

Spesso è facile condividere Lara, perché il suoi post sono oceanici - non tanto per l'estensione materiale, ma perché contengono sempre tante, troppe cose, sono troppo densi, e vedono le cose in un modo ideologico e razionalistico - specialmente quando si tratta di fenomeni e argomenti socio-politici.
La realtà è però diversa, e nella realtà pesa in modo determinante l'irrazionale o il "segreto", l'istintivo: questo, almeno, è ciò che a me interessa di più, perché mi spiega molte più cose e mi spiega tutto ciò che non è dichiarato, ma che pure ha secondo me un peso molto grande sui pensieri e sui comportamnti.
Diciamo che si tratta di sensibilità diverse.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 13:53

"Ideologia" e "razionalità"? scratch
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 13:54

Afam ha scritto:
"Ideologia" e "razionalità"? scratch

Sì, gentile amica Afam, ideologia e razionalità: cosa c'è di strano?
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 14:44

Rom ha scritto:


Sì, gentile amica Afam, ideologia e razionalità: cosa c'è di strano?

Troppo lungo il discorso, data la mia ignoranza e incapacità di scrivere quello che penso. A me pare da molti discorsi che siano dei "termini" che molti sentano come "contrapposti". Ma, forse mi sbaglio. Chiedo scusa. allegro
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 15:37

Afam ha scritto:


Troppo lungo il discorso, data la mia ignoranza e incapacità di scrivere quello che penso. A me pare da molti discorsi che siano dei "termini" che molti sentano come "contrapposti". Ma, forse mi sbaglio. Chiedo scusa. allegro

Hai ragione, nel senso che "molti" sentono e dicono cose discutibili: pensa che alla mia maturità l'esame di letteratura durò più di un'ora, sono venuti i bidelli a cacciare via tutti (ero l'ultimo dei questuanti), perché mi ero impegnato a dimostrare che illuminismo e romanticismo erano l'uno la continuità logica e artistica (non solo cronologica e culturale) dell'altro, e non contrapposti come era usualmente insegnato nei programmi - sciocchezze dovute ai Patti Lateranesi, e alla sudditanza culturale alla Chiesa.
Le ideologie sono sempre razionali, specialmente quando formano una visione del mondo o (possimo dire indifferentemenete) deirivano da una visione del mondo, che implici un diretto influsso metodologico nelle analisi dei fenomeni.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 16:19

Rom ha scritto:


Spesso è facile condividere Lara, perché il suoi post sono oceanici ... perché contengono sempre tante, troppe cose, sono troppo densi, e vedono le cose in un modo ideologico e razionalistico - specialmente quando si tratta di fenomeni e argomenti socio-politici.
La realtà è però diversa, e nella realtà pesa in modo determinante l'irrazionale o il "segreto", l'istintivo

Per te sembra che l’irrazionale o l'istintivo abbiano la meglio sull'ideologico e razionalistico? Rom, non potrebbe essere, invece, che nella realtà sia tutto l’opposto: il razionalismo utilitaristico schiacci l'istintivo, nonché le doti creative della persona?
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 16:43

Caro Rom,
io alla maturità classica portai Fisica e mi diedero Filosofia, io non avevo voglia di impelagarmi in nessuna discussione, feci subito con Fisica e con Filosofia dicevo di si' a tutti, sai che me ne importava, bsta che mi davano questo diploma di maturità per iscrivermi all'università.
ciao Like a Star @ heaven
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 17:41

Se mi piace stare sul web, dove per dire bisogna pure digitare, pensa come era facile e piacevole discutere usando solo lo strumento artigianale della voce.
E poi, non mi era mai andata giù questa contrapposizione tra razionalismo illuministico e romanticismo.
Non sempre le "discussioni" sono una scelta, talvolta sono imposte dalle circostanze - se abbiamo un punto solido in noi, sul quale le circostane possono fare pressione - qualche volta la mente è una vela e basta un filo di vento.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 19:00

Cara afam la razionalità è un prodotto della ragione. Con la ragione si costruiscono idee che possono trovare o non trovare riscontro nella realtà fisica, ma anche in quella psichica, propria o degli altri.

Kant diceva che talvolta ci poniamo domande a cui sappiamo di non saper o poter rispondere, e chiamava quello il campo della metafisica. Talvolta, per rispondere a certe domande a cui non sappiamo trovare risposta, le leghiamo a  dei principi - che infine non sono altro che ipotesi, presupposti - e sulla loro base, quelle domande trovano le risposte che attendiamo. Non è detto che siano la verità, ma talvolta quel metodo funziona.

L'ideologia è un complesso di idee prodotte dalla ragione di qualcuno per qualcun altro, che si fonda proprio su degli assunti, dei principi, ritenuti utili per rispettare quei fondamenti della storia secondo la percezione che di essa possediamo.

Il problema è che talune ideologie hanno in se qualcosa di dannoso - ma che immediatamente non si vede - quando ci si allontani dalle condizioni in cui quei principi e quegli assunti posti parevano validi. Anzi, talvolta, certe ideologie si fortificano a tal punto con l'etica, la morale od il potere, che per superarli occorre demolirli, come chiede di fare Nietzsche.

Ideologia e razionalità, non sono termini contrapposti. Seno termini con significati diversi: con la ragione - razionalità - si costruisce una qualsivoglia ideologia, che può essere buona o cattiva. Alla lunga ogni buona ideologia perde le ragioni della sua fondazione, e da quel momento, se non lo fosse già sin dal principio, diverrebbe comunque cattiva ideologia, o quantomeno inadatta alle nuove sfide dell'uomo e della società in cui vive.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 21:28

Diciamo che le ideologie, intese come fenomeni della storia, quando si allontana il tempo in cui la ragione le ha elaborate, sono prevaricate da altre ideologie, elaborate da una "ragione" differente che fa sembrare quella più antica "irrazionale"
Rimanendo in ambito storicistico, questo passaggio avvenne in modo brusco e ravvicinato quando l'Italia passò, tramire un guerra, dal fascismo alla repubblica democratica: la nuova "ragione" non solo si poneva automaticamnte come razionale rispetto alla precedente, ma ha tentato in tutti i modi di rappresentare come "irrazionale" il fascismo, e l'intero Occidente ha fatto il medesimo lavoro con il nazismo, che per lungo tempo (e ancora oggi) gode di una vulgata che lo dipinge nella cultura di massa come archetipo della pazzia di un uomo e di un'intera nazione, irrazionalità pura.
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MessaggioTitolo: Re: Il forum e la fiaba   Il forum e la fiaba Icon_minitimeSab 25 Lug - 23:33

Contesto quella che Rom chiama la mia visione ideologica e razionalista. Forse, lo sforzo di rimanere razionale c’è e si vede, ma non ho mai sentito appartenenze ideologiche, né, tanto meno, tendo a costruire sistemi, dove incasellare fenomeni ed esperienze, come fanno tutte le ideologie, con le loro definizioni preconfezionate, i loro slogans, le loro commozioni identitarie.
In effetti, sono d’accordo con  Afam. La razionalità mal si concilia con l’ideologia, che diventa un recinto per chi voglia invece esaminare tutto sotto la lente neutra della ragione.
A meno che Rom non intendesse il fatto che so riconoscere, come tanti, il volto delle ideologie, i cui insegnamenti e i cui effetti si delineano nei fatti che succedono e nelle discussioni che si fanno, anche nei sentimenti che si hanno verso il prossimo e la società che ci circonda.
E questo “riconoscimento” è istintivo molto più che razionale, come quando si dice di sentire la puzza di bruciato di un inganno o di una posa.
Ricordo che la mia prima esperienza di educazione politica avvenne che ero una bambina, a casa di mia nonna. Lei era monarchica. Stavo interrogando mio padre sui titoli dei  giornali e su quale fosse il significato di destra e di sinistra. Mio padre cercò di semplificarmi il concetto, spiegandomi che la destra voleva che il mondo restasse così com’era, mentre la sinistra voleva cambiarlo.
Seppur bambina, mi chiesi perché non fossero tutti di sinistra, visto che il mondo avrebbe ben dovuto essere cambiato. Poi mi guardai intorno e vidi l’appartamento lussuoso di mia nonna, la carta da parati di seta, la sua étagère istoriata, le  sue velette, e fui sicura che il partito monarchico era un partito di destra.
Da allora, associo la conservazione e la divisione gerachica della società alle velette impalpabili di mia nonna, quasi un vessillo segreto, il codice grigio-perla dei congiurati della reazione.
C'è molto poco di razionale in questa associazione, quasi un imprinting, un riflesso istintivo sulla divisione del mondo, quel tanto di personale che riaffiora in ogni riflessione generale.
Razionalità, istinto? Cerco di applicare entrambi, coi risultati che si vedono.
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